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Giorgia Venturini è una collega. È una collega che a Fanpage.it si occupa di cronache e di criminalità organizzata. È una collega che recentemente ha collaborato a Confidential, un format che è andato in onda quest’estate sul nostro canale Youtube con una serie di puntate sulla strage di Capaci, sui fatti dietro la morte di Giovanni Falcone. Giorgia Venturini è una collega che lo scorso 10 settembre è stata vittima di un’intimidazione di chiaro stampo mafioso.
Ha trovato la testa mozzata di un capretto davanti casa. Era all’interno di un sacco, assieme alla pelle scuoiata. Un messaggio chiaro, come a dire “se parli ancora la pelle la facciamo a te”. Un atto intimidatorio chiaro, che chi si occupa di mafie purtroppo conosce bene. Di questo ora se ne sta occupando la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Giorgia Venturini continuerà a fare il suo lavoro ma è importante parlarne il più possibile. Per far sentire alla collega che non è sola, che ha tutta una redazione stretta attorno a lei, ferma e solidale. E per tenere alta l’attenzione su un fenomeno che è ancora ovunque attorno a noi.
L’eurodeputato Sandro Ruotolo, che per tutta una carriera si è occupato di criminalità organizzata, ha detto chiaramente che questo gesto richiama “i simboli macabri degli anni più bui di Cosa nostra e che oggi, nel 2025, si ripresenta nel cuore della Lombardia”. E ancora: “La mafia non è più un fenomeno confinato a Sud: è radicata in tutte le regioni d'Italia e ha trovato terreno fertile anche nel Nord, come dimostrano le inchieste e i processi che hanno svelato riti e giuramenti della ‘ndrangheta. Il giornalismo di inchiesta è un presidio di libertà, ma per questo è temuto e osteggiato: dalle mafie, che hanno bisogno di silenzio e oscurità per i propri affari, e da chi in politica preferisce che non ci siano occhi liberi e voci critiche a disturbare il manovratore”.
A Fanpage abbiamo aspettato un attimo prima di raccontarvi cosa fosse accaduto. Perché chiaramente c’era bisogno di tempo per andare a fare denuncia, per capire bene cosa fosse accaduto. Però, come ha scritto anche oggi il direttore Francesco Cancellato in un editoriale, “per chi si occupa di criminalità organizzata questo sacco ha un unico significato: è uno dei più noti e gravi atti intimidatori usati dalla mafia. Non è un rifiuto abbandonato, non sono gli avanzi di una cena”.
Giorgia Venturini si occupa da anni di mafie, si è laureata in sociologia della criminalità organizzata e ne ha fatto il focus principale del suo lavoro. Lo sta facendo bene ed è finita nel mirino delle minacce. Dobbiamo reagire, farlo tutti insieme, tenere alta l’attenzione su un fenomeno che è ancora radicato in questo Paese.
Oggi è intervenuto sul caso anche Vittorio Di Trapani, che è il presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, che ha definito quanto accaduto una minaccia inquietante: "È l'ennesima prova che le mafie non tollerano le luci accese sui loro affari. È indispensabile che tutto il mondo dell'informazione faccia quadrato attorno a Venturini e alla redazione di Fanpage rilanciando i contenuti delle inchieste. Saremo al suo e al loro fianco in ogni sede. Le mafie, e tutti quelli che provano a imbavagliare il giornalismo d'inchiesta, devono sapere che nessun cronista verrà lasciato solo: la reazione sarà collettiva. La reazione degli inquirenti è stata importante. Ma serve fare di più: le istituzioni devono garantire norme a tutela dei giornalisti, della loro sicurezza, perché servono a tutelare il diritto dei cittadini a essere informati".
Stasera, alle 22, Giorgia Venturini sarà di nuovo in live sul canale Youtube di Fanpage con Confidential, insieme a Francesco Piccinini. Nelle prime puntate hanno raccontato la storia di Santino Di Matteo, il collaboratore di giustizia e padre del piccolo Giuseppe Di Matteo, il bambino che venne rapito e ucciso per fermare il padre che stava iniziando a raccontare ai magistrati come era organizzata Cosa Nostra. Oggi torneranno per raccontarvi tutto quello che è successo. Quindi collegatevi, perché esserci in questo momento è davvero importante.
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