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Perde 120 kg, ma l'”essere magra” peggiora la sua depressione: mamma Kelly si impicca a 37 anni

Kelly Burndred pesava oltre 190 chili quando si è sottoposta a quell’intervento chirurgico per la perdita di peso. Purtroppo la depressione non l’ha mai abbandonata. Ha “sofferto per la maggior parte della sua vita” e dopo il parto si è come “paralizzato” dice ora il marito, Gareth., col quale la donna inglese ha avuto una figlia che oggi ha 14 anni.
A cura di B. C.
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Era arrivata a perdere oltre 120 chili ed  ottenere il corpo che aveva sempre desiderato. Ma alla fine proprio l’essere magra ha finito per peggiorare la sua depressione e così si è uccisa. Kelly Burndred, 37enne inglese, era arrivata a pesare 190 chili, quando ha preso la decisione di sottoporsi ad un’operazione di bypass gastrico nel 2015.Ma la sua nuova figura, snella e magra, non le ha portato la felicità che aveva "bramato", racconta oggi il marito Gareth Burndred, di Chesterton. “Era diventata una persona diversa, afflitta da pensieri ancora più oscuri” spiega l’uomo nel suo resoconto allo Stoke-on-Trent Live. Dopo un tentativo di suicidio fallito, Kelly si è tolta la vita ad aprile di quest'anno, impiccandosi. Il 37enne ha creato un gruppo di sostegno a suo nome e ha avvertito come “la perdita di peso non può risolvere la depressione”.

"Kelly ha sofferto per la maggior parte della sua vita. All'esterno, era molto frizzante e sicura e aveva molti amici. Ma dentro, stava lottando. Dopo la nascita di nostra figlia, si è come paralizzata. Però è riuscita a superare i problemi di depressione post-parto. O almeno così pensavamo” spiega ancora Gareth. "Speravamo che dopo il bypass gastrico, Kelly avesse trovato la felicità che desiderava. Ma la sua depressione ha avuto la meglio” dice ancora il vedovo. “Spesso mi sveglio la notte e mi viene in mente il giorno in cui l’ho trovata così…” ammette, affranto. Dall’unione di Gareth e Kelly è nata Jess, che ora ha 14 anni. "Dire della sua morte a Jess è stata la cosa più difficile che abbia mai dovuto fare” dice l’uomo. “Mi sento in colpa di non essere riuscito a salvare Kelly, di non avere intuito ciò che poteva succedere. Ma allo stesso tempo, so di aver fatto tutto il possibile” aggiunge Gareth.

L’uomo ricorda anche la prima volta che la moglie ha tentato il suicidio: Gareth fu svegliato nel cuore della notte dalla donna che “portava una prolunga nel bagno. Le ho chiesto cosa ci dovesse fare e lei mi ha detto che voleva uccidersi”. Il marito è però riuscito a farla desistere e da allora Kelly ha cominciato la terapia. Un paio di giorni dopo, però, Kelly si è svegliata durante la notte e ha detto al marito che “aveva bisogno di stare da sola giù”. Ha promesso a Gareth che sarebbe tornare a letto “entro un'ora”, ma non l’ha mai fatto. Al mattino, il 37enne si è svegliato e dopo essersi reso conto che la moglie non era al suo fianco, è corso giù: Kelly era esanime sul pavimento. Inutili i tentativi di salvarle la vita. La famiglia Burndred ha ora istituito la ‘Kelly's Legacy’ per aumentare la consapevolezza dei problemi di salute mentale.

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