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Pentito scrive al Papa: “Devo confessare tre segreti, uno su Emanuela Orlandi”

“Sua Santità, desidero rivelarle tre importantissimi segreti, improrogabili e urgenti, che mi spingono a chiederle udienza al più presto, perché sono convinto che il nostro incontro deve e può cambiare il corso di certi eventi”: così Vincenzo Calcara, ex killer di Cosa Nostra, in una lettera si è rivolto a Papa Francesco.
A cura di Susanna Picone
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Ancora una volta si parla di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa nel nulla ormai 31 anni fa, quando aveva quindici anni. E ancora una volta c’è qualcuno che dice di avere informazioni a proposito della sua misteriosa sparizione. Si tratta di Vincenzo Calcara, ex killer al servizio di Cosa nostra e oggi collaboratore di giustizia. Il pentito si è rivolto con una lettera direttamente a Papa Francesco. “Sua Santità, desidero rivelarle tre importantissimi segreti, improrogabili e urgenti, che mi spingono a chiederle udienza al più presto, perché sono convinto che il nostro incontro deve e può cambiare il corso di certi eventi”: è lunga sei pagine la missiva in cui Calcara parla di un segreto di mafia, uno di Stato e di un terzo e “più forte sulla nostra Santissima Chiesa e di cui vorrei parlarle direttamente a voce, tanto è grave e potente, che riguarda anche la scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi”.

Segreti su Emanuela Orlandi e Matteo Messina Denaro

Secondo il pentito di mafia la verità sul caso Orlandi “è stata tenuta nascosta per anni perché rivelarla sarebbe stato come aprire una scatola e portare alla luce verità così pesanti da mettere seriamente in crisi un sistema che lega il Vaticano alle altre entità deviate”. Gli altri due segreti del pentito riguarderebbero il boss Matteo Messina Denaro, concittadino di Calcara, e “certi meccanismi perversi all'interno dei vertici istituzionali”. Il pentito vuole parlare a Papa Francesco di tre segreti che a suo dire sarebbero “legati l’uno all’altro, oltre ad alcuni fatti di altissimo livello, che non posso rivelare alle Istituzioni, proprio perché allo stato attuale firmerei la mia condanna a morte e il seppellimento definitivo della Verità in mio possesso”. Rivolgendosi a Bergoglio, Calcara scrive che dirà a lui perché e quali tasselli mancano “affinché si abbia la piena conoscenza di mandanti ed esecutori delle peggiori nefandezze che hanno attentato al nostro Paese e gli agguati passati e futuri che certi personaggi sono pronti a realizzare”.

Per Ali Acga Emanuela Orlandi prigioniera in Vaticano

Uno degli ultimi ad aver parlato della ragazzina scomparsa nel 1983 era stato Ali Acga, l’uomo che tentò di uccidere Papa Giovanni Paolo II. “Alcuni servizi segreti occidentali sanno perfettamente che Emanuela Orlandi si trova attualmente nelle mani del governo vaticano – così Acga lo scorso aprile -, Papa Francesco può ordinare al governo vaticano di liberarla, è ospite probabilmente in qualche convento di clausura”. “Dunque liberando Emanuela Orlandi – aveva aggiunto citando il Vangelo di Giovanni -, il Vaticano avrà liberato se stesso dalla prigionia di una piccola menzogna inutile”.

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