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Patto tra imprese e sindacati: “Ridurre il carico fiscale su lavoro e imprese”

Confindustria e sindacati confederali hanno firmato un documento comune per dettare le priorità al Governo. Le richieste sono di ridurre il carico fiscale su imprese e lavoratori dipendenti, lanciare una seria politica industriale e una revisione della spesa pubblica.
A cura di Antonio Palma
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Con un documento comune firmato ieri a Genova, Confindustria e sindacati confederali hanno dettato la loro agenda politica al governo Letta chiedendo di dare priorità soprattutto ad una politica industriale per il Paese ed ad una riforma del fisco sul lavoro. Il patto annunciato sia dal presidente degli industriali Giorgio Squinzi sia dai segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, ha il chiaro obiettivo di condizionare Palazzo Chigi in particolare sulle misure da varare con la nuova legge di Stabilità. Sono tre i punti chiave del documento comune firmato ieri alla festa nazionale del Pd di Genova e che rappresentano altrettanti obiettivi, uno riguarda le politiche industriali, uno il fisco su imprese e lavoratori dipendenti e una parte finale parla della riforma della pubblica amministrazione soprattutto in chiave di riduzione dei costi ed efficienza.

Detrazioni per dipendenti e pensionati – Per quanto riguarda il primo punto si chiedono ad esempio agevolazioni fiscali per gli investimenti in ricerca e sviluppo, un meccanismo di garanzia pubblica che convinca le banche a finanziare grandi progetti di innovazione industriale, ma anche una rapida attuazione dell'agenda digitale e politiche che riducano il costo dell'energia. Per quanto riguarda il fisco la richiesta è di meno tasse sui redditi da lavoro soprattutto con un potenziamento delle detrazioni per dipendenti e pensionati, mentre per le imprese si parla di riduzione dell'Irap.

"Siamo in una situazione tale che non possiamo che remare tutti nella stessa direzione" ha spiegato Squinzi, aggiungendo "La situazione economica nel Paese è di una difficoltà estrema, serve un cambio di passo". "Lancio un invito forte a questo governo che è l'unico governo possibile nel nostro Paese, affinché realizzi i punti che abbiamo indicato nel documento" ha proseguito il leader di Confindustria, ricordando "Dobbiamo rimettere la politica industriale al centro dell'azione di governo perché si tornerà a creare lavoro e occupazione soltanto ripartendo dall'impresa soprattutto quella manifatturiera".

 

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