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Parigi, polizia controlla disabile: “Costretto a togliermi le protesi e a rimanere nudo”

François Bayga lunedì è stato controllato dalla polizia a Parigi: gli agenti l’hanno costretto a togliersi le protesi e rimanere semi nudo.
A cura di Davide Falcioni
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Parigi, Gare de Lyon: è il 2 maggio, lunedì scorso, e la polizia sta effettuando dei controlli di routine quando gli agenti si imbattono in un uomo seduto per terra e gli chiedono i documento. Niente di strano, almeno in un primo momento, cioè fino a quando  i poliziotti non decidono che la carta d'identità non è sufficiente a fugare ogni dubbio sul "sospetto" e procedono con una perquisizione, costringendo l'uomo a un'umiliazione che difficilmente dimenticherà: François Bayga è infatti un disabile e i poliziotti gli chiedono di togliere le protesi alle gambe per controllare che non custodiscano qualcosa di illecito. Peccato che quelle protesi siano l'unico modo che ha François per stare in piedi, e peccato soprattutto che dopo la perquisizione sia stato lasciato da solo seduto a terra. La scena, filmata da un testimone, ha innescato una reazione indignata da parte degli utenti di Facebook. Nessun agente, infatti, si degna di dare una mano al disabile.

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François Bayga racconta l'umiliazione subita: "Era lunedì, aspettavo il treno per la Gare du Nord. Sulla piattaforma c’erano tre poliziotti, mi hanno chiesto i documenti, mi sono tolto lo zaino dalle spalle e glieli ho mostrati. Purtroppo, con me non avevo ancora tutti i documenti, ma li ho richiesti in prefettura. – continua – Gli ho comunicato che attualmente vivo in Francia, il numero della mia assicurazione sanitaria e la scheda di registrazione della squadra di rugby per cui gioco, ma non è servito a niente. Mi hanno addirittura accusato di aver rubato il telefono. Ho risposto che non era vero e d’un tratto il loro tono è cambiato: si sono irritati, mi hanno messo al muro, e mentre cercavo di difendermi, uno di loro mi ha afferrato per una gamba. Voleva sapere che cosa avessi addosso, ma ciò che indossavo erano le mie protesi. Non ci credevano, allora mi sono dovuto togliere tutto. Mi sono dovuto sedere sul pavimento e loro hanno così ottenuto quello che volevano".

Nessun poliziotto si è scusato con il disabile, nessuno l'ha aiutato a ricomporsi: "Mi sono sentito umiliato. Solamente un passante mi ha aiutato a rimettermi in piedi".

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