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Padova, nasconde per anni i cadaveri della madre e dello zio per prendere le loro pensioni

I cadaveri di due anziani, deceduti per cause naturali, sono stati scoperti dai Carabinieri nella legnaia di un’abitazione a Sant’Urbano (Padova). A nasconderli sarebbe stato un cinquantacinquenne, figlio di un’anziana del 1931 e nipote di un uomo del 1929. Avrebbe nascosto i corpi per continuare a percepire la pensione dei parenti.
A cura di Susanna Picone
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Lo zio era morto tre anni fa, la madre da sei mesi ma entrambi i cadaveri non avevano mai lasciato la casa di un cinquantacinquenne che, a quanto emerso, avrebbe nascosto i corpi ed evitato di denunciare il decesso dei familiari per un motivo ben preciso: continuare a farli considerare vivi per lo Stato e quindi percepire le loro pensioni. La macabra scoperta dei due cadaveri trovati in casa è stata fatta nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 15 maggio, a Sant’Urbano, nella provincia di Padova. I corpi dei due anziani, trovati dai Carabinieri, erano stati nascosti nella legnaia di una abitazione. A nasconderli, appunto, sarebbe stato un uomo di cinquantacinque anni, figlio della signora classe 1931 deceduta sei mesi fa e nipote di un uomo del 1929 morto da tre anni. Il cinquantacinquenne – stando alle prime informazioni trapelate – avrebbe ammesso di aver nascosto i corpi dei parenti, entrambi morti per cause naturali, per continuare a percepire la loro pensione.

La zona transennata e sequestrata, l’uomo interrogato dai militari – Sul luogo del ritrovamento dei resti dei due anziani si sono recati per gli accertamenti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Padova, del Radiomobile della compagnia di Este (Padova) e il reparto investigativo del radiomobile di Padova. Dalle primissime indiscrezioni riportate dai media padovani, pare che la mamma fosse stata avvolta in vari strati di plastica, mentre i resti dello zio sarebbero stati adagiati in una cassa. La zona è stata transennata e sequestrata e sono in corso accertamenti. Il cinquantacinquenne è stato interrogato dai militari, in attesa di eventuali decisioni da parte della magistratura. Rischia una denuncia per i reati di occultamento di cadavere e truffa aggravata.

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