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Gaza sotto attacco, Israele: “Stop ai missili o invadiamo la Striscia”

Nella notte 160 attacchi aerei dell’aviazione israeliana nella Striscia di Gaza: i morti sarebbero almeno 40, 300 i feriti, tra i quali numerosi civili.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE: Razzi di Hamas sfiorano centrale nucleare a Dimona –  Non si ferma la violenza tra israeliani e palestinesi. Israele dopo aver lanciato il suo ultimatum continua a bombardare la Striscia di Gaza provocando morti e distruzioni. L'ultimo bilancio da parte di fonti palestinesi parla di 52 morti, tra cui 8 bambini. Una situazione di guerra aperta che ha richiesto l'intervento diretto del leader dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Il leader dell'Anp ha accusato Israele di commettere un "genocidio" nella Striscia di Gaza e ha promesso interventi immediati in campo diplomatico. "L'uccisione di intere famiglie è un genocidio da parte di Israele contro il popolo palestinese. È in corso una guerra contro l'intero popolo palestinese e non contro le fazioni. Sappiamo che Israele non sta difendendo se stesso, ma i suoi insediamenti, il suo progetto" ha commentato Abu Mazen, aggiungendo: "Ci stiamo muovendo in diverse direzioni per fermare l'aggressione israeliana e lo spargimento di sangue dei palestinesi, siamo in contatto con il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, e con il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon". Intanto però sul fronte internazionale si è mossa anche la cancelliera tedesca Angela Merkel che, in una telefonata col premier israeliano Benyamin Netanyahu, ha condannato gli attacchi con i razzi lanciati contro Israele. Per rispondere ai raid israeliani, infatti, Hamas dal suo canto risponde con un fitto lancio di missili che fanno risuonare continuamente l'allarme in Israele.  A quanto si apprende ben sette di questi sono stati lanciati verso la centrale nucleare israeliana di Dimona, nel deserto di Neghev, ma fortunatamente non hanno colpito la struttura. Tre sono stati intercettati in volo, gli altri quattro sono caduti in zone desertiche.

UPDATE: Tensione alle stelle tra Israele e Palestina dopo l'escalation di violenze delle ultime ore. L'esercito israeliano ha già pianificato un'invasione di terra contro Hamas nella striscia di Gaza e la situazione potrebbe peggiorare ancora di più. L'ultimo avvertimento in questo senso è arrivato direttamente dal presidente israeliano Shimon Peres che in un'intervista alla Cnn ha spiegato che "L’offensiva di terra potrebbe esserci molto presto. Ma se i razzi da Gaza si fermeranno stanotte, non ci sarà alcuna offensiva di terra". "Li abbiamo avvisati. Gli abbiamo chiesto di fermarsi abbiamo atteso un giorno, due, tre e loro hanno continuato. Ed hanno sparso il loro fuoco su molte aeree di Israele" ha dichiarato Peres. Poco prima lo stesso Premier israeliano, Benyamin Netanyahu, al termine di una consultazione con i responsabili militari aveva spiegato: "L'operazione sarà estesa e proseguirà fino a quando gli spari verso le nostre città non cesseranno del tutto e la calma ritornerà". A queste parole ha risposto dalla Cisgiordania il leader palestinese Abu Mazen che nella riunione straordinaria dell'Olp a Ramallah ha esortato i suoi: "Dobbiamo fermare questo massacro, questo è un genocidio".

UPDATE: Sale il bilancio delle vittime: secondo il portavoce del Ministero della Salute Ashraf al-Qadra, i morti palestinesi finora sono 40 e i feriti più di 350. Intanto l'agenzia stampa Nena News rende noto che 118 palestinesi d'Israele sarebbero stati arrestati dalla polizia di Tel Aviv nei primi due giorni dell'operazione "Bordo Protettivo". Altri 19 palestinesi sarebbero stati arrestati in Cisgiordania. In entrambi i casi gli arrestati stavano protestando contro i raid aerei a Gaza.

UPDATE: 400 tonnellate di bombe e missili sono stati lanciati sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. A renderlo noto, parlando alla radio militare di Tel Aviv, è stato un alto ufficiale israeliano. I palestinesi hanno risposto con 50 razzi: uno di essi ha provocato un incendio in un campo a   Sha’ar HaNeghev. Intanto da Damasco il vice segretario del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Abu Ahmad Fua’ad, ha invitato L’OLP “ad assumersi la responsabilità di lanciare la terza Intifada”. Il bilancio attualmente è di 35 vittime, tutte palestinesi, e oltre 300 feriti. 

Il primo Ministro Benyamin Netanyahu l'aveva detto ieri, annunciando l'operazione "Bordo di protezione": "Non tratteremo più Hamas con i guanti". Così è stato, anche se l'impressione è che a farne le spese siano stati soprattutto i palestinesi civili. L'aviazione di Tel Aviv ha portato nella notte ben 160 raid aerei nella Striscia di Gaza, colpendo diverse postazioni militari dell'organizzazione islamica ma soprattutto – secondo fonti palestinesi – uccidendo almeno 28 persone, soprattutto non miliziani, e provocando centinaia di feriti. Dal canto suo Hamas ha intensificato il lancio di razzi, che tuttavia sono stati intercettati dal sistema antimissilistico israeliano.

Israele richiama 40mila riservisti: probabile un'invasione di Gaza

In questo quadro si fa sempre più probabile l'ipotesi di un attacco via terra da parte delle truppe di Israele. I funzionari alla difesa ieri hanno richiamato 40mila riservisti e affermato ripetutamente – per bocca del colonnello Lerner – che l'operazione "si intensificherà in base alla qualità e quantità degli obiettivi che l’aviazione dovrà attaccare. L’esercito continua ad arruolare forze per la Striscia e intende aumentare i suoi effettivi, anche se al momento lo sforzo militare è affidato ai raid aerei".

Hamas: "Massacrati donne e bambini. Tutti gli israeliani sono divenuti un obiettivo legittimo della resistenza"

L'operazione "Bordo di Protezione" lanciata da Israele ha trovato l'approvazione degli Stati Uniti, che hanno riconosciuto il suo "diritto di difendersi" dal lancio di razzi. Anche Federica Mogherini, ministro degli esteri italiano, si è allineata, sostenendo che è comunque necessario "evitare una spirale irreversibile". L'impressione, tuttavia, è che uno stop ai raid aerei sia al momento improbabile, malgrado l'uccisione di donne e bambini da parte di Israele abbia suscitato un moto di indignazione nella comunità internazionale. Dal canto suo Hamas ha avvertito di essere pronta a colpire Tel Aviv. "Tutti gli israeliani sono divenuti obiettivi legittimi della resistenza", ha dichiarato il portavoce del movimento islamico Sami Abuzuhri. "Il massacro di Khan Yunis contro le donne e i bambini è un crimine di guerra. Di conseguenza tutti gli israeliani sono divenuti un obiettivo legittimo della resistenza".

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