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Naufragio Corea, il capitano accusato di omicidio rischia la pena di morte

Quattro membri dell’equipaggio del traghetto naufragato il 16 aprile scorso, tra cui il capitano, sono stati accusati di omicidio colposo e potrebbero incorrere nella pena capitale. L’ultimo bilancio della tragedia è di 281 morti e 23 dispersi.
A cura di S. P.
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È stato incriminato per omicidio colposo il capitano del traghetto Sewol naufragato lo scorso 16 aprile in Corea del Sud. Il capitano è stato accusato insieme ad altri membri del suo equipaggio e ora potrebbe incorrere nella pena capitale. A riferirlo è l’agenzia Yonhap. Il capitano del Sewol, il 68enne Lee Joon-Seok, il capo ingegnere e il primo e secondo ufficiale, sono accusati di aver abbandonato il traghetto mentre affondava e dopo aver ordinato ai passeggeri di non allontanarsi dalle loro cabine. Come è emerso nelle ore immediatamente successive al naufragio, il capitano è stata una delle prime persone tratte in salvo dalla Guardia Costiera intervenuta sul posto. Se giudicati colpevoli, i quattro accusati di omicidio rischiano dunque la pena di morte. Altre 11 persone a bordo del traghetto sono state accusate di negligenza e abbandono di passeggeri in difficoltà.

Nel disastro del traghetto 281 morti e 23 dispersi – Il tribunale di Gwangju, affermano i procuratori, deciderà entro pochi giorni la data di inizio del processo. I 15 accusati erano tutti coinvolti nelle manovre di navigazione del Sewol e sono stati i primi a essere salvati nelle operazioni di soccorso. L’incidente del traghetto in Corea del Sud ha provocato 281 morti, per la maggior parte si trattava di studenti delle scuole superiori, e a oggi ancora 23 persone risultano disperse.

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