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Napolitano difende la legge di stabilità: “Serve coraggio ma non incoscienza”

Il Capo dello Stato difende la manovra del governo spiegando che l’Italia non deve rischiare di ricadere nella procedura di deficit con interventi incoscienti.
A cura di Antonio Palma
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Non serve coraggio se questo è "poco responsabile", l'atteggiamento critico dei politici sia "sostenibilmente propositivo e consapevole di vincoli e condizionamenti oggettivi che non si possono aggirare", altrimenti "non sarebbe una prova di coraggio ma una prova di incoscienza". Lo ha spiegato oggi il Presiedente della Repubblica Giorgio Napolitano difendendo la legge di stabilità appena approvata dal Consiglio dei Ministri e su cui si è scatenato il dibattito pubblico in questi giorni. Il Capo dello Stato in una videointrevista al Convegno dei giovani di Confindustria ribadisce infatti che "La questione non è tanto di vedere quanto si sia stanziato o se si dovesse o potesse stanziare di più" per il lavoro e la crescita, ma "Il problema è di vedere nell'insieme su quali risorse possiamo contare seriamente senza inventarci delle coperture fasulle".

Napolitano ricorda ai politici che l'Italia è ancora in piena crisi con un debito pubblico elevato e non è questo il momento di lanciarsi in manovre economiche troppo ardite che rappresenterebbero solo incoscienza. "Possiamo noi sottovalutare il fatto che l'Italia sia uscita dalla situazione in cui era di infrazione per deficit eccessivo, possiamo correre il rischio che ci ricaschi?" ha chiesto il Presidente, aggiungendo "Il governo dice di no e penso che sia una giusta preoccupazione". Napolitano infine invita tutti, politici e forze sociali, ad assumersi le proprie responsabilità in questo momento di crisi. "Bisogna in primo luogo che tutte le forze sociali, culturali, politiche del Paese sappiano di avere il dovere di dare fiducia in un'Italia che torni a crescere nel Nord e nel Sud perché se crescesse solo al Nord l'Italia non andrebbe troppo avanti" ha concluso il Presidente.

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