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Covid 19

Zona rossa a Napoli, il Comune tiene i cimiteri aperti, la Curia li chiude

Con la Zona Rossa a Napoli il Comune lascia i cimiteri aperti, la Curia invece li chiude. Con circolare firmata oggi dal direttore del comitato di Gestione delle Arciconfraternite e inviata a tutte le congreghe si comunica la chiusura per Covid19 delle cappelle cimiteriali, a partire da domani 12 marzo e fino a data da destinarsi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Con la Zona Rossa a Napoli il Comune lascia i cimiteri aperti, la Curia invece li chiude. Con circolare firmata oggi dal direttore del comitato di Gestione delle Arciconfraternite, don Giuseppe Tufo, e inviata a tutte le congreghe si comunica la chiusura per Covid19 delle cappelle cimiteriali, a partire da domani 12 marzo e fino a data da destinarsi. Le cappelle, quindi, saranno inaccessibili per la visita di parenti dei defunti, ma proseguiranno invece le operazioni cimiteriali, come inumazioni e tumulazioni.

A seguito dell’aumento dei contagi nelle ultime settimane, infatti, la Campania è passata in zona rossa Covid19. Alcuni Comuni, come Ercolano, hanno deliberato le zone rosse rafforzate, con ordinanze sindacali. A Napoli invece manca al momento un’ordinanza di questo tipo, anche se i contagi nella prima settimana di marzo sono stati 2.200 con un aumento del 16% rispetto alla settimana precedente.

Ma cosa dice la circolare del Comitato delle Confraternite Diocesane? “Tenuto conto delle recenti disposizioni e misure adottate, sia in sede nazionale che regionale, per contenere l’impennata di contagi da Covid19 e considerando il senso di responsabilità sociale, ottemperanza normativa e prudenza sanitaria che caratterizza i Sodalizi diocesani, si consiglia e si raccomanda vivamente di chiudere provvisoriamente al pubblico le cappelle cimiteriali al fine di ridurre ulteriormente le occasioni di contatto tra le persone e offrire così il nostro contributo nella lotta a questa implacabile piaga.

“Sarà dunque opportuno in linea con i principi di cautela che ispirano il Dpcm e Ordinanze locali che le cappelle restino interdette fintantoché la crisi pandemica, assai pericolosamente riaccesasi nelle ultime settimane, non ritorno entro margini di maggiore sicurezza e gestibilità, all’uomo comunicando a confratelli e utenti la portata e lo scopo di tale decisione (restano escluse le operazioni cimiteriali, che dovranno ovviamente essere garantite secondo i protocolli previsti dalla norma).

Duole profondamente, sia come sacerdote che come direttore dell’Ufficio Diocesano Confraternite, che i fedeli napoletani, in questo periodo che si auspica breve, non possano esercitare le pie pratiche di devozione e commemorazione dei fratelli defunti, ma in questo momento è di fondamentale importanza dare priorità ai programmi e agli appelli di cautela che le Autorità Centrali e locali stanno quotidianamente diramando e partecipare coscienziosamente alla battaglia che la comunità civile, ad ogni livello, ha ingaggiato contro questo nemico tanto irriducibile”.

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