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Elezioni Regionali 2025

Vincenzo De Luca e la tentazione di mettersi in lista alle Regionali in Campania

E se Vincenzo De Luca decidesse di candidarsi consigliere alle prossime Regionali di novembre?
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E se lo facesse davvero? Se Vincenzo De Luca decidesse di far sentire la sua presenza al massimo possibile, ovvero candidandosi e facendosi eleggere consigliere regionale in Campania? Da presidente non può, il terzo mandato è vietato, ma da semplice consigliere si.

Del resto chi glielo potrebbe negare? Uomo di voti e consenso nel Partito Democratico, per tre volte candidato presidente alle Elezioni Regionali e per due volte consecutive eletto, l'offerta di candidatura è quasi un atto dovuto.

Certo, di solito chi non è più alla plancia di comando difficilmente torna a fare il semplice consigliere. «Ma De Luca è imprevedibile» dice uno dei suoi fedelissimi che letteralmente allarga le braccia alla domanda su una sua scelta in questo senso.

Qualcuno lo chiede al senatore Antonio Misiani, il commissario regionale del Pd in Campania. E Misiani, come quasi sempre, scappa via da ogni domanda netta per evitare ogni risposta chiara: «È un iscritto al Pd – dice, intervistato da "Primativvu" – . Se deciderà di candidarsi ne discuterà il nuovo gruppo dirigente che uscirà dal congresso regionale del partito ne prossimi giorni». Quello che Misiani non dice chiaramente è che per lui il padre ne dovrà discutere col figlio, visto che Piero De Luca, lo sanno pure le pietre ormai, è il prossimo segretario Dem campano, frutto del «patto del campo largo» per candidare Roberto Fico.

Oggi De Luca senior era ad inaugurare i lavori del nuovo ospedale di Sessa Aurunca, nell'Alto Casertano. E pure lì si rammarica: «Mi dispiace non fare il terzo mandato, se ci penso fa male un po' il fegato». Secondo "lo sceriffo" nessuno è capace come lui nel governare la Campania. E non è capace nemmeno il centrodestra, che egli sfruculea sapientemente: «Avete notizie sul candidato del centrodestra? Aggiornatemi, perché tra poco arriviamo alle elezioni. Un centrodestra forte e moderno fa bene alla democrazia, ma qui non c'è niente, nella gerarchia degli infelici è una coalizione di sfrantummati».

Quindi lo fa per davvero? «Ha bisogno di un motivo politico, non è un fesso» dice uno dei suoi pretoriani. E qual è, quale potrebbe essere il motivo per eccellenza? Ovviamente la composizione delle liste. Se il Pd dovesse "bruciargli" i candidati il presidente uscente potrebbe decidere di metterci la faccia e così cannibalizzare voti in una qualsiasi delle circoscrizioni.

Intanto il governatore e l'aspirante alla sua successione, ovvero Roberto Fico, pur essendosi incrociati alla messa di San Gennaro il 19 settembre scorso non si sono guardati nemmeno di sguincio. Siamo a fine settembre, le elezioni ci sono fra tre mesi esatti: quando decideranno di stringersi almeno la mano? Sabato e domenica a Napoli tornerà Giuseppe Conte per un evento dei Cinque Stelle. Vedremo se in queste ore De Luca mollerà la presa o continuerà con le sue stilettate.

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