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Ucciso a 17 anni nel ristorante a Capua, fermato l’aiuto cuoco 21enne. La lite per errori ai fornelli

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha emesso il fermo per il 21enne Pranto Hawlader: è accusato dell’omicidio del 17enne Alagie Sabally, ucciso durante un litigio nella masseria Adinolfi a Capua (Caserta).
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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È scattato il fermo il 21enne bengalese Pranto Hawlader, sospettato per l'omicidio del 17enne gambiano Alagie Sabally, ucciso nel pomeriggi di ieri, 15 giugno, nel ristorante della masseria Adinolfi di Sant'Angelo in Formis, frazione di Capua (Caserta): il provvedimento, eseguito dai carabinieri, è stato emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Il giovane non ha ammesso le responsabilità: sostiene di essere svenuto durante il litigio e di non ricordare nulla.

L'omicidio nel ristorante a Sant'Angelo in Formis

I due lavoravano nella cucina e, secondo quanto accertato dai carabinieri della Compagnia di Capua, hanno avuto un violento alterco per questioni futili; il litigio sarebbe partito per presunti errori che la vittima, chiamata a giornata, avrebbe commesso mentre era ai fornelli. Durante la discussione i due sarebbero venuti alle mani e il bengalese avrebbe impugnato un utensile, probabilmente un paio di forbici trovate in cucina, e avrebbe sferrato diversi fendenti verso l'altro; il colpo fatale sarebbe stato quello che lo ha raggiunto al petto.

Fermo per l'aiuto cuoco bengalese

Il 21enne non ha confessato. Ha ammesso il litigio, ma sostiene di avere perso il sensi quando il 17enne, durante il litigio, lo avrebbe afferrato alla gola; il provvedimento è stato motivato anche dal pericolo di fuga. La famiglia Adinolfi, proprietaria della masseria, assistita dall'avvocato Maurio Iodice, ha intanto diffuso una nota in cui spiega che, in seguito alla colluttazione tra i due, "l'aiuto cuoco avrebbe preso un oggetto della cucina e avrebbe colpito l'aiutante Sabally". Il 17enne, sostengono Andrea Adinolfi e l'avvocato, era stato chiamato perché serviva una persona in cucina per la giornata di domenica, e il contatto era avvenuto tramite il responsabile della comunità in cui risiede, chiamato a sua volta proprio dal 21enne bengalese, che in passato era stato ospite della stessa struttura.

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