Tina Sgarbini, per gip è omicidio premeditato. L’avvocato: “Caso tipico di femminicidio con nuova legge”

Dopo avere tenuto le ginocchia sul petto della ex, Tina Sgarbini, per 10 minuti, impedendole di respirare, Christian Persico avrebbe preso una busta di plastica per alimenti e gliela avrebbe messa sulla testa, e quindi le avrebbe avvolto il viso con due giri di nastro isolante "per non vederla più". È quello che ha raccontato lo stesso 36enne, nella confessione resa durante l'udienza di convalida del fermo. Per l'avvocato Giovanni Grattacaso, legale della famiglia della 47enne uccisa, le caratteristiche configurano completamente quelle del nuovo reato di femminicidio in via di introduzione.
Il cadavere della donna è stato rinvenuto sabato scorso nella sua abitazione di Montecorvino Rovella (Salerno), Persico è stato rintracciato in serata poco distante; è stato sottoposto a fermo e portato nel carcere di Fuorni, dove si trova tutt'ora. Dopo l'interrogatorio di convalida è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare. I funerali della donna si sono tenuti ieri, 27 agosto.
Omicidio Tina Sgarbini, per il gip è premeditato
Proprio il particolare del nastro isolante, come riportato oggi da Repubblica, avrebbe portato alla contestazione dell'aggravante della premeditazione: Persico lo avrebbe comprato un paio di giorni prima. Dopo l'omicidio, l'uomo avrebbe lasciato il biglietto sul davanzale della madre, quello in cui ha ammesso di avere "fatto una cazzata" e sostiene di avere scoperto del tradimento da parte di Assunta Sgarbini. Si tratterebbe, secondo il gip, di un tentativo di screditare la vittima: la loro relazione si era già interrotta e dalle indagini non è emerso che la donna avesse un nuovo compagno.
Nello stesso messaggio, Persico ha dato anche disposizioni per il proprio funerale. E questo si ricollegherebbe al tentativo di suicidio che avrebbe messo in atto poco dopo, lanciandosi da un ponte.
Il biglietto ha portato alla scoperta del corpo: la madre di Persico, dopo averlo trovato ha cercato inutilmente di contattare il figlio e la donna; ha raggiunto l'abitazione di un parente di lei e con lui è andata all'appartamento della donna; quando sono entrati, dopo avere sfondato la porta, hanno trovato il corpo senza vita.
L'avvocato: "Delitto con tutti i caratteri del femminicidio"
Se la legge sul femminicidio fosse già entrata in vigore, questo delitto sarebbe un caso tipico del nuovo reato autonomo. A sostenerlo, a Fanpage.it, è l'avvocato Grattacaso, che assiste la famiglia della vittima. "A Persico sono state contestate tutte le aggravanti previste dall'articolo 577 del Codice Penale – spiega – da quella della relazione sentimentale, al reato di genere, alla premeditazione. Si tratta delle circostanze che per il momento sono viste come aggravanti ma che, quando la nuova legge sarà in vigore, andranno a configurare il nuovo reato di femminicidio".
"L'esame autoptico – prosegue l'avvocato – chiarirà tanti particolari. Se stiamo parlando di soffocamento, di strangolamento, in cosa è consistita l'asfissia… anche quanto tempo dopo è sopraggiunta la morte, quindi quanto è durata l'agonia. In questi giorni incontrerò di nuovo la famiglia, che ora è in una fase delicatissima e deve capire come affrontare il futuro, sia dal punto di vista economico che da quello di ricostituzione familiare".