video suggerito
video suggerito

Suicidio assistito, paziente affetta da Sla potrà rifare domanda: accordo con l’Asl Napoli 3

Il Tribunale ha dato atto dell’accordo giudiziale raggiunto tra l’Asl Napoli 3 Sud e la paziente a cui era stato negato il suicidio assistito: la donna potrà ripresentare la domanda.
A cura di Nico Falco
109 CONDIVISIONI
Immagine

La paziente affetta da Sla che si era vista negare il suicidio assistito dall'Asl Napoli 3 potrà ripresentare la domanda, e l'azienda sanitaria si è impegnata a istruire rapidamente la pratica: è l'esito dell'udienza che si è tenuta questa mattina presso il Tribunale di Napoli, che ha dato atto dell'accordo giudiziale raggiunto tra le parti. La storia della donna napoletana era stata sollevata dall'Associazione Luca Coscioni; la paziente è stata assistita, tra gli altri, dall'avvocato Filomena Gallo, mentre l'Asl Napoli 3 Sud dall'avvocato Vincenzo Pansini.

A rendere noto l'esito dell'udienza è la stessa azienda sanitaria in una nota. "Si ricorda – si legge – che la paziente aveva chiesto l'accesso alla procedura di suicidio medicalmente assistito, negato dalla commissione tecnica multidisciplinare permanente istituita dall'ente e dal comitato etico territoriale competente per carenza dei presupposti previsti dalle sentenze della Corte costituzionale". Il tribunale, aggiunge l'Asl Napoli 3, "all'esito di una lunga trattazione, ha dato atto dell'accordo giudiziale raggiunto tra le parti, che prevede la possibilità per la signora di ripresentare la domanda, in cui dovrà ribadire la propria autonoma, libera e consapevole volontà di avvalersi della procedura di suicidio medicalmente assistito, corredata dalla documentazione medica aggiornata, attestante l'eventuale aggravarsi delle sue condizioni psicofisiche e la configurabilità di tutti gli imprescindibili presupposti previsti dalle suddette decisioni del giudice delle leggi".

L'Asl si è quindi "impegnata a istruire rapidamente la pratica, riconvocando la commissione tecnica multidisciplinare permanente istituita dall'azienda per effettuare la visita presso il domicilio della paziente, anche attraverso strumenti di registrazione audiovisiva, verbalizzando le relative operazioni ed elaborando, all'esito, la relazione clinica da trasmettere al comitato etico territoriale competente, che dovrà rilasciare il proprio parere obbligatorio".

Stando a quanto comunicato dall'azienda sanitaria, al termine dell'udienza il tribunale "ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, con compensazione integrale delle spese legali". "Tutti i soggetti coinvolti (il giudice, gli avvocati, i medici e le parti, privata e pubblica) – conclude l'Asl Napoli 3 Sud – hanno collaborato proficuamente, mettendo da parte le reciproche posizioni processuali, per definire una soluzione condivisa nell'interesse superiore della tutela della salute della paziente e dei suoi diritti costituzionalmente garantiti, tra cui quello, altrettanto fondamentale, all'autodeterminazione. Un bell'esempio di giustizia sostanziale".

109 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views