Striscioni e messaggi offensivi contro il parroco di Sorrento: due persone nei guai

Per anni hanno perseguitato il parroco, esponendo striscioni offensivi contro di lui oppure inviandogli messaggi minatori: è accaduto a Sorrento, nella provincia di Napoli, dove due persone sono finite nei guai per i loro comportamenti nei confronti dell'uomo di chiesa. I due soggetti, entrambi 60enni, residenti della vicina Sant'Agnello, sono stati destinatari di una ordinanza cautelare di divieto di avvicinamento emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura della Repubblica, eseguita dagli agenti del commissariato di Sorrento della Polizia di Stato in data 7 dicembre.
Le indagini di magistrati e poliziotti hanno rivelato che, per anni, le due persone hanno mantenuto comportamenti offensivi e minatori nei confronti del sacerdote che, secondo loro, sarebbe stato responsabile del fallimento della loro attività economica, che sorgeva in un terreno di proprietà della Curia. In più di una occasione, i due hanno esposto cartelli e striscioni contenenti offese all'indirizzo del parroco, disturbando più volte anche l'esercizio delle funzioni religiose, come la Santa Messa. I due, inoltre, inviavano insulti e minacce direttamente al sacerdote anche attraverso messaggi su Whatsapp.
Le due persone oggetto del provvedimento, in passato, erano già state condannate per molestie nei confronti del vescovo dell'epoca, anche lui vessato dai comportamenti offensivi e minatori dei due: questa volta, come detto, è scattato il provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dal sacerdote, vale a dire la sua abitazione privata e la parrocchia, alle quali dovranno stare lontano almeno 500 metri.