Strage familiare a Benevento: è in condizioni “stabili” Antonia, la 16enne ridotta in fin di vita dal padre

È ancora presto per decidere se sciogliere la prognosi, ma le sue condizioni farebbero ben sperare: è stabile e ha passato una notte tranquilla Antonia, la 16enne figlia di Salvatore Ocone, il 58enne di Paupisi (Benevento) che ha ridotto lei in fin di vita a colpi di pietra e ha ucciso allo stesso modo la moglie, Elisa Polcino, e il figlio Cosimo, di 15 anni. La ragazza è nella clinica Neuromed di Isernia, è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico subito dopo il ricovero: ha fratture multiple alla teca cranica, ora è in coma farmacologico.
La strage a Paupisi e la fuga a Campobasso
Nella giornata di oggi dovrebbero essere fissati le autopsie sulla 49enne e sul 15enne e l'interrogatorio di garanzia per il 58enne. La strage risale alle prime ore di due giorni fa, martedì 30 settembre. Secondo le ricostruzioni Ocone ha ucciso la moglie mentre dormiva, colpendola alla testa con una pietra (sarebbe quella rinvenuta successivamente durante il sopralluogo dei carabinieri); subito dopo è andato dai figli e ha aggredito anche loro allo stesso modo. Quindi ha caricato i ragazzi in automobile ed è scappato.
I carabinieri, impegnati nelle ricerche con le altre forze di polizia, lo hanno localizzato intorno alle 18 a Ferrazzano, in Molise. Una fuga senza una meta: si sarebbe infilato in auto e avrebbe imboccato la strada verso Campobasso, avrebbe proseguito per una settantina di chilometri per fermarsi quindi nell'uliveto dove lo hanno trovato e dove probabilmente era parcheggiato almeno da sei o sette ore.
Nell'abitacolo, sul sedile posteriore, i corpi dei figli: il 15enne già morto, la 16enne in condizioni gravissime. Ocone non ha opposto resistenza. Successivamente, durante l'interrogatorio, ha confessato e ha detto di averlo fatto per dissidi familiari, sostenendo che la moglie avesse un carattere autoritario. Ocone risulta avere un "vissuto psichiatrico" e nel 2011 era stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio; dalle indagini non sono emersi precedenti episodi di violenza o maltrattamenti.
Le condizioni della figlia 16enne di Salvatore Ocone
Le tre vittime, secondo le ricostruzioni e la confessione di Ocone, sarebbero state colpite tutte in casa. Non è chiaro se il 15enne sia deceduto sul colpo, questo potrà stabilirlo solo l'autopsia. La sorella, però, è rimasta per una decina di ore sul sedile posteriore, in stato di incoscienza e gravemente ferita alla testa.
La ragazza è stata portata d'urgenza nella clinica Neuromed, dove è stata sottoposta all'intervento chirurgico che è consistito nella rimozione di tutti i frammenti ossei e parte della scatola cranica perché c'è un edema cerebrale diffuso e bisognerà attendere che si riassorba. C'è però un "cauto ottimismo", locuzione che indica che i medici sono fiduciosi ma, visto il tipo di ferite, i prossimi giorni restano fondamentali per comprendere l'evoluzione delle sue condizioni di salute.
Nel bollettino diffuso oggi dall'istituto Neuromed si legge che "le condizioni generali sono discrete, alcuni valori ematici alterati stanno rientrando. La TC odierna conferma l'edema cerebrale, i focolai emorragici sono stabili. Sempre intubata in ventilazione artificiale. Continua stretto monitoraggio cardiovascolare e neurologico. La prognosi rimane riservata data la complessità del quadro clinico".