“Soldi per questo bimbo senza un polmone”: ma era una truffa. Arrestato imbroglione a Secondigliano
Chiedeva soldi per una raccolta fondi per aiutare un bambino affetto da una rara sindrome che lo costringeva a vivere senza un polmone: ma era tutta una truffa. Arrestato dai poliziotti del commissariato di Secondigliano un uomo che in realtà faceva leva sul sentimento popolare verso un bambino ufficialmente in difficoltà (ma che in realtà non lo è affatto e la cui famiglia era ignara di tutto) per intascarsi i soldi delle offerte. Il tutto è emerso quando nella truffa sono incappati gli stessi genitori del piccolo, totalmente all'oscuro di tutto. "Fare leva sulla pietà e sull’immagine dei bambini è da sciacalli. Diffidate da queste persone, per aiutare chi ne ha bisogno davvero si usano altri canali e metodi", ha commentato invece il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.
"Chiediamo", ha detto a nome l'esponente del Sole che Ride, al suo secondo mandato da consigliere regionale in Campania, "condanne severe per l’uomo che è stato fermato a Secondigliano ma anche che si metta fine alle attività della sua banda e di tutta questa gente disonesta che affolla il nostro territorio. Alle persone diciamo di diffidare sempre da queste situazioni, quando ci sono bambini o persone ammalate o in difficoltà si utilizzano altri metodi, altri canali ed altri modi per poterle aiutare". La vicenda è emersa dopo una segnalazione del giornalista Pino Grazioli, che ha seguito la vicenda in prima persona. Non è escluso ora che i genitori del bambino possano rivalersi sull'uomo, per aver fatto credere a diverse persone che il figlio fosse gravemente malato e diffondendo la sua immagine su bigliettini da lui stesso preparati.