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Covid 19

A Napoli c’è una scuola in guerra: genitori contro preside a Bagnoli. Il motivo? Cantieri eterni, orari assurdi

Nella scuola “Madonna Assunta” di Bagnoli genitori dei piccoli allievi di infanzia ed elementare contro la dirigente d’istituto: cortei e proteste come durante le agitazioni studentesche. Il motivo? Prolungamento della didattica a distanza per parte dei piccoli studenti e orari assurdi a causa di lavori alla scala antincendio in ballo dal 2017.
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Mercoledì scorso, mentre gran parte degli studenti della Campania festeggiava il rientro in classe (fino alla prima media) per le lezioni in presenza, a Bagnoli, periferia Ovest di Napoli, davanti alla scuola "Madonna Assunta", bambini e genitori sfilavano in corteo contro la dirigente scolastica (quella che un tempo era chiamata la "preside"). Una scuola in guerra ed è una mobilitazione in tempo di pandemia piuttosto singolare,  fatta di assemblee, gruppi whatsapp, comunicazioni, cortei. Un fatto strano, unico a Napoli in periodo Covid. Perché? Che sta succedendo?

Prima di spiegare la lunga storia (va avanti dal 2017) occorre anticipare due elementi. Il primo è che non tutti i bimbi della scuola di Bagnoli in questi giorni hanno avuto la fortuna di poter rientrare in classe: è rimasta a casa tutta la scuola dell'infanzia.

Il secondo è che per i piccoli allievi della scuola primaria, che restano comunque ancora in Dad per buona parte della settimana, sono stati imposti degli orari  (comunicati la Domenica di Pasqua, come antipasto al casatiello) che si faticherebbero ad applicare anche tra i cadetti delle migliori scuole militari.

Un complesso incastro di «pomeridiani», «antimeridiani», dad, lead, ingressi diversificati e spazi divisi in plesso e in classi che non hanno ragion d'essere a causa della pandemia. Perché in questo pasticciaccio brutto il Coronavirus c'entra. Ma non del tutto.

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E dunque perché oggi i genitori sono stati costretti a sfilare dietro uno striscione come dei ragazzini di scuola superiore anziché limitarsi a portare i bimbi a scuola, salutarli con un bacio da lontano e sperare, come da un anno a questa parte, che «andrà tutto bene»?

Il motivo è semplice ma drammatico se pensiamo che siamo nel 2021 e nella terza città d'Italia: alla scuola di Bagnoli mancano le scale anti-incendio. Vanno rifatte. Un fatto serio, grave, che limita per motivi di sicurezza la capienza massima a 100 unità tra personale e alunni.

Una questione imbarazzante. Per ammissione stessa dalla dirigente scolastica il cui nome è Rosa Cassese  la «questione delle scale antincendio si trascina dal 2017 e ha visto l'inizio dei lavori di sostituzione a febbraio 2021». Tempi da realizzazione di un grattacielo, durante i quali questi lavori non sono stati conclusi.

Il risultato, ora, è sotto gli occhi di tutti:  «I lavori dovrebbero terminare a maggio e dunque per l'inizio del prossimo anno scolastico la scuola dovrebbe essere a norma e dovrebbe poter riaccogliere tutti i 600 alunni» ha dichiarato la preside. Ma sarà così?

Il problema non è solo di sostanza, ma di prospettiva e di politica scolastica, spiegano i genitori interpellati da Fanpage.it: vengono decisi doppi turni di sole 4 ore e un ricorso alla Didattica a distanza e alla Lead (ovvero Legami Educativi a Distanza, la dad adattata alle esigenze della scuola dell'infanzia) per motivazioni che non hanno nulla a che vedere con l'emergenza pandemica in corso ma che riguardano problemi di manutenzione dell'edificio.

Il futuro delle scuole sgarrupate alla "Io speriamo che me la cavo" sarà dunque questo? Didattica a distanza per coprire le inefficienze burocratiche, i lavori lumaca e così via?

Il Comune  di Napoli (assessore Annamaria Palmieri) e la Regione Campania (assessore Lucia Fortini) non pervenute, nel frattempo a Bagnoli si sta consumando uno scontro e una situazione di tensione nient'affatto piacevole tra genitori battaglieri e preside che non cede di un millimetro sulle sue convinzioni, soprattutto per i bambini.

Ha dichiarato Rita Cassese:

 ho chiesto al Comune, all'ex base Nato, alla scuola Rossini e a Villa Medusa ma da tutti ho ricevuto risposte negative.

Non è così e lo conferma Luca Simeone, rappresentante d'Istituto per i genitori: Villa Medusa aveva accolto con piacere la richiesta di spazi per la scuola. A quanto apprende Fanpage.it la preside avrebbe invece richiesto l'intero spazio comunale, dove si svolgono attività aperte al pubblico. La scuola Rossini invece era stata contattata sì, ma  settembre 2020 e la richiesta è arrivata direttamente tramite mail alla Città Metropolitana ‘scavalcando' la dirigente scolastica dell'istituto.

Spiega Simeone con disappunto:

in tre anni è stato distrutto il modello educativo di Madonna Assunta, cancellate le attività con l'esperto esterno, quelle teatrali e tutti i progetti di inclusione destinati ai bambini diversamente abili nonostante le direttive ministeriali.

La storia non finisce qui: i genitori degli alunni della "Madonna Assunta" sono in sciopero della dad ad oltranza e che oggi e sabato dalle 10 alle 14 saranno in presidio a piazza a Mare a Bagnoli.

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