Scomparsa Angela Celentano, chiesta l’archiviazione dell’indagine sulla “pista turca”

Il caso di Angela Celentano, la bimba di 3 anni scomparsa il 10 agosto del 1996 sul Monte Faito, nella provincia di Napoli, tiene ancora banco a distanza di quasi 30 anni; la famiglia non ha mai perso la speranza di ritrovare Angela – che oggi avrebbe 31 anni – ancora in vita. La Procura di Napoli (sostituto procuratore Giuseppe Cimmarota) ha però chiesto l'archiviazione delle indagini sulla cosiddetta "pista turca", il filone dell'inchiesta sull'ipotesi che Angela Celentano viva sull'isola di Buyukada, in Turchia appunto.
Nel dicembre del 2024 era arrivata una proroga di 4 mesi delle indagini sulla "pista turca", terminata nell'aprile scorso. Secondo la Procura partenopea, però, le indagini non avrebbe rivelato nuovi elementi; inoltre, la Polizia Scientifica non avrebbe ravvisato una somiglianza tra la proiezione delle attuali sembianze di Angela Celentano e la foto della ragazza che vivrebbe in Turchia. La gip del Tribunale di Napoli Federica Colucci ha deciso di riservarsi la decisione sull'archiviazione, che comunque potrebbe arrivare nei prossimi giorni.
La "pista turca" sulla scomparsa di Angela Celentano
Come detto, il filone di inchiesta che ha portato gli inquirenti in Turchia è iniziato nel 2009. In quell'anno, infatti, una donna di nome Vincenza Trentinella ha rivelato agli inquirenti di aver saputo da un prete, che a sua volta lo aveva saputo da una parrocchiana in sede di confessione, che Angela Celentano era viva e che viveva in Turchia, sull'isola di Buyukada, in compagnia di un uomo che la giovane crede essere suo padre.
Trentinella, poi, alla morte del parroco che le aveva fatto questa confidenza, si era personalmente recata in Turchia e, al suo ritorno in Italia, aveva fornito agli inquirenti anche una foto della ragazza e dell'uomo con il quale viveva.