Rimosso l’altarino per Alfonso Cesarano, ucciso in un agguato a Gragnano

A Gragnano (Napoli), sul luogo dell'omicidio di Alfonso Cesarano, dove l'uomo era stato ucciso a colpi di pistola lo scorso 29 agosto, qualcuno aveva costruito una piccola nicchia, con la fotografia del 34enne, lumini e fiori. L'altarino, totalmente abusivo, è stato rimosso dai carabinieri col supporto del Comune: l'intervento rientra in quelli, già programmati, di rimozione di scritte, murales e manufatti che inneggiano alla criminalità.
L'omicidio di Alfonso Cesarano a Gragnano
Di professione pastaio, il 34enne era sottoposto agli arresti domiciliari per tentato omicidio, con il permesso di lasciare l'abitazione per andare al lavoro. I killer lo hanno intercettato proprio durante gli spostamenti, in via Cappella della Guardia. Diversi colpi di pistola, che non hanno lasciato scampo nemmeno al suo cane, che viaggiava con lui in scooter. Cesarano, classe 1990, già noto alle forze dell'ordine, era ritenuto nell'orbita del clan De Martino e due anni prima era sfuggito ad un agguato a colpi di fucile d'assalto a Lettere.
Poco più di una settimana dopo l'omicidio i carabinieri hanno sottoposto a fermo tre persone, al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia; due di loro avrebbero materialmente sparato i proiettili, almeno cinque, mentre il terzo avrebbe fatto da complice.
Il Prefetto: "Programmato piano di rimozione altarini e scritte"
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è complimentato per il tempestivo intervento dell'Arma dei Carabinieri per la rimozione dell'altarino abusivo, ha ribadito il fermo contrato a ogni forma di esaltazione criminale e sottolineato la costante azione di controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine.
In seno al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica è stata programmata una specifica attività di censimento, volta a individuare murales, scritte e manufatti collegati alla criminalità e finalizzata alla rimozione con ripristino dello stato dei luoghi. Sono state inoltre impartite disposizioni ai Sindaci affinché, attraverso la Polizia Locale, ci sia un costante monitoraggio per prevenire e contrastare episodi di questo genere.