Regionali Campania, Filomena Lamberti candidata con il centrodestra: fu la prima donna sfregiata con l’acido in Italia

Le elezioni regionali in Campania, previste per fine novembre, sono entrate nel vivo. Noi Moderati, che fa parte della colazione di centrodestra, a sostegno dunque dal candidato presidente Edmondo Cirielli, ha presentato oggi le sue liste per le province di Avellino e Salerno: per entrambe, come capolista è stata scelta Filomena Lamberti. Originaria di Cava de' Tirreni, nel Salernitano, 67 anni, Filomena Lamberti, nel 2012, è stata la prima donna a essere sfregiata con l'acido dal marito in Italia; l'aggressione era arrivata dopo anni di maltrattamenti e violenze.
"Filomena Lamberti rappresenta il coraggio di chi non si arrende" ha dichiarato Gigi Casciello, coordinatore per la Campania di Noi Moderati. "La sua presenza nelle nostre liste – ha detto ancora Casciello – non è solo un gesto di testimonianza, ma un impegno politico e umano per promuovere una cultura del rispetto, della tutela e della parità. Con lei vogliamo dire che la violenza sulle donne non è un tema di facciata, ma una priorità che deve entrare nelle istituzioni.
La storia di Filomena Lamberti, sfregiata con l'acido dal marito
L'aggressione che ha cambiato la vita di Filomena Lamberti, arrivata, come detto, al culmine di anni di violenze, è avvenuta il 28 maggio del 2012, quando la donna aveva 59 anni. Da qualche giorno, la donna aveva deciso di lasciare il marito, Vittorio Giordano, dopo 30 anni di matrimonio e tre figli, ma anche dopo anni di angherie. L'uomo, come troppo spesso accade, non voleva accettare la decisione della moglie e così, dopo averla svegliata alle 4 del mattino, le aveva gettato in faccia l'acido solforico, utilizzato per sgorgare i tubi della pescheria di famiglia. "Guarda che ti do" le disse, prima di aggredirla.
La donna si è sottoposta a 30 interventi chirurgici
Filomena Lamberti fu trasportata in ospedale e, negli anni, fino al 2017, si è sottoposta a circa 30 interventi chirurgici. Vittorio Giordano, suo aguzzino, ha invece patteggiato mentre la moglie era ancora in un letto d'ospedale e ha ricevuto una condanna a 18 mesi di reclusione, scontati agli arresti domiciliari, nella casa coniugale; oggi è un uomo libero.