Regionali Campania, Demitry: “In Italia ‘socialista’ torna finalmente a essere una parola positiva”

Il candidato capolista di Avanti Campania Napoli al Consiglio regionale Antonio Demitry, nella coalizione del campo largo che sostiene Roberto Fico presidente alle elezioni Regionali del 23 e 24 novembre, è convinto che per i socialisti italiani si prospetti un nuovo corso, anche una nuova percezione rispetto agli ultimi decenni.
È stata una campagna elettorale senza grandi spunti ma che si è infiammata nell’ultima fase su temi come condono e autonomia differenziata. Che pensa dell’uno e dell’altro?
«Il condono è una risposta sbagliata ad un problema che esiste. Serve una nuova legge regionale sull’urbanistica e un patto tra privato e pubblico che unisca il rispetto delle norme paesaggistiche e ambientali con le necessità di sviluppo e di una casa. Sul tema dell’autonomia differenziata c’è da dire che siamo contrari perché ne deriverebbe una riduzione delle risorse destinate alla nostra Regione. Un esempio concreto è quello legato alla sanità: il fabbisogno è di dodici miliardi annui e noi ne riceviamo undici e mezzo. Con la riproposizione del disegno di legge la cifra si ridurrebbe ulteriormente a discapito dei cittadini campani».
Chiaramente occorrerà guardare i risultati elettorali, ma come pensa possa incidere la lista socialista sull’agenda del futuro presidente della regione?
«Abbiamo sfatato un tabù anche grazie all'elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York. La parola socialista riacquista il significato reale nella sua accezione positiva. Tre anni fa sono ripartito dalla mia sezione, quella di Somma Vesuviana, per ridare un senso alla mia storia, alla mia identità, per ritornare a fare politica praticando il socialismo dal volto umano, quello vicino alle persone, ai fragili, a quelli che non ce la fanno. Come lista socialista, anche grazie a Enzo Maraio, vogliamo lavorare per creare in Campania condizioni di progresso per giovani, imprese e cittadini, premiare il merito e non lasciare indietro nessuno. I socialisti avranno una pattuglia di consiglieri regionali e ritorneranno in giunta regionale dopo 20 anni. Diremo la nostra, saremo propositivi e critici, cercheremo di non deludere gli elettori».
È preoccupato per l’astensione alle urne?
«Sono preoccupato poiché quando si sceglie di non votare, si sceglie di non decidere e soprattutto si lascia alle solite filiere di potere la possibilità di determinare il risultato elettorale. Per noi è stata una campagna elettorale dura, ma entusiasmante e lavoriamo fino all’ultimo affinché i campani invertano la tendenza e si rechino in massa alle urne».
Qual è il primo progetto che intende portare avanti in Aula?
«Lavoro, inclusione e formazione sono le questioni a cui proviamo a rispondere con la proposta del partito ‘Campania Campus Aperto' che prevede dieci hub di quartiere in cui scuola, impresa e ricerca fanno rete per creare nuove opportunità di crescita e occupazione per i giovani. A questo si aggiunge la proposta ‘Creatività che lavora', ossia un fondo per le produzioni culturali con contratti di formazione e assunzioni giovanili obbligatori».