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Covid 19

Picco di pazienti Covid negli ospedali a Napoli: stop ricoveri, reparti riaperti e obbligo di mascherina

Le misure anti-Covid in ospedali e case di cura prorogate al 30 giugno 2024: obbligo di tamponi e mascherine per chi accede alle strutture sanitarie.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Blocco dei nuovi ricoveri non urgenti, riapertura del reparto straordinario all'Ospedale del Mare con 40 posti letto, aumento dell'assistenza domiciliare e reperibilità per medici e infermieri. Ecco le prime misure in arrivo, decise dall'Unità di Crisi dell'Asl Napoli 1 per fronteggiare il picco di accessi per contagi Covid19 e di influenza nei Pronto Soccorso degli ospedali di Napoli. Si tratta solo delle prime misure prese dalla task force aziendale, che si è insediata oggi, dopo l'impennata di pazienti delle ultime ore, ben 1.500 tra Ospedale del Mare, Pellegrini e San Paolo nei primi 3 giorni del 2024.

Misure anti-Covid in ospedali e case di cura prorogate al 30 giugno

Con una nota urgentissima inviata a tutti i presidi ospedalieri dell'Asl Napoli 1, intanto, oggi pomeriggio, il direttore generale Ciro Verdoliva ha prorogato fino al 30 giugno le misure di emergenza anti-Covid in ospedali e case di cura, con obbligo di tampone e di indossare la mascherina per chi vuole accedere alle strutture sanitarie. “Nonostante le misure di contrasto messe in atto a livello nazionale e dal governo regionale – è scritto nella comunicazione dell'Asl – i dati relativi alle ultime settimane registrano un incremento di casi Covid-19”.

Sulla scorta, quindi, dell'ordinanza del 27 dicembre 2023 del Ministero della Salute, contenente le “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'epidemia da COVID-19 concernenti l'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie”, l'Asl di Napoli ha ritenuto di confermare le misure di accesso in Pronto Soccorso, accesso per ricovero nelle strutture sanitarie, accesso alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie e contenimento dei contagi, misure di igiene e di protezione personale.

“È necessario e urgente prorogare le misure disposte con la citata ordinanza del 28 aprile 2023, concernenti l'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sull'intero territorio nazionale in relazione all'accesso alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali”.

L'Asl ha inoltre disposto che:

“le misure disposte con l'ordinanza del Ministro della salute 28 aprile 2023, citata in premessa, sono prorogate fino al 30 giugno 2024”.

Le regole per entrare in ospedali e case di cura fino a giugno 2024

Ma cosa prevedono, quindi, le regole che sono state prorogate dall'Asl fino al prossimo giugno?

Accesso in Pronto Soccorso

Per accedere ai Pronto Soccorso degli ospedali di Napoli, tutti i pazienti (siano essi asintomatici o sintomatici) dovranno fare i test rapidi antigenici diagnostici per SARS-CoV-2, registrando in piattaforma Sinfonia gli esiti, siano essi positivi che negativi.

Accesso per ricovero nelle strutture sanitarie

Tutti i pazienti (siano essi asintomatici o sintomatici) che devono effettuare ricovero o un trasferimento (sia programmato che in emergenza) – sempre e non solo in setting assistenziali ad alto rischio (es. reparti nei quali sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, RSA, etc.) dovranno fare test rapidi antigenici diagnostici per SARS-CoV-2 al momento dell’accesso/uscita presso/dalla struttura.

Previsti anche percorsi dedicati e strutturati dei pazienti che si spostano dal Pronto Soccorso/Unità Operative per le prestazioni diagnostiche, per l’accoglienza ed il conseguenziale ricovero dei pazienti, in trasferimento dal Pronto Soccorso per il ricovero nelle Unità Operative.

Per tutti gli ospiti (solo se sintomatici) già presenti nelle strutture sanitarie, sempre e non solo in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, si dovrà provvedere all’effettuazione immediata e periodica (ogni settimana) di test rapidi antigenici diagnostici per SARSCoV-2;

Per tutti gli utenti che devono accedere negli ambulatori delle strutture sanitarie, solo in caso di procedure invasive o con generazione di aerosol, si dovrà provvedere all’effettuazione immediata di test rapidi antigenici diagnostici per SARS-CoV-2.

Accesso alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie

Per tutti gli ospiti (siano essi asintomatici o sintomatici) che devono accedere (es. nuovi ingressi, trasferimenti) alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie, sempre e non solo in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, si dovrà provvedere all’effettuazione di test rapidi antigenici diagnostici per SARS-CoV-2 al momento dell’accesso presso la struttura;

Per tutti gli ospiti (anche se asintomatici) già presenti nelle strutture residenziali sanitarie e sociosanitarie, sempre e non solo in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, si dovrà provvedere all’effettuazione periodica (con cadenza settimanale) di test rapidi antigenici diagnostici per SARSCoV-2.

Contenimento dei contagi, misure di igiene e di protezione personale

I visitatori/accompagnatori che – a vista – presentano sintomi compatibili con COVID-19 non devono accedere alle strutture sanitarie. Inoltre, è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno di tutti i reparti che ospitano pazienti; l’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’art. 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 nonché ambulatori ed aree assistenziali dei Distretti Sanitari di base.

Non hanno l’obbligo di indossare le mascherine i bambini di età inferiore ai sei anni e le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

Negli ambulatori medici la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta.

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