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Picchiata e sfigurata davanti alle figlie: “Lui è libero e io vivo nella paura”

Una mamma di Sant’Anastasia ha denunciato di essere stata picchiata dal marito davanti alle figlie. Borrelli (Avs): “Il suo aggressore oggi è libero. Lei vive nella paura che torni”
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Sono grata al Signore perché sono viva e perché le mie figlie hanno ancora la loro mamma. Ma non posso vivere nella paura che lui torni. Non riesco neanche più a lavorare, faccio fatico in ogni gesto quotidiano. Chiedo che la mia vicenda non venga dimenticata, perché troppe donne non hanno avuto la mia stessa possibilità di raccontare la loro storia”. Queste le parole della mamma di Sant'Anastasia, vittima di un'aggressione lo scorso 17 marzo a seguito di un diverbio, affidate al parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra). La donna, assistita dall'avvocato Hilary Sedu, ha denunciato il marito dal quale sta attualmente separandosi legalmente.

Borrelli (Avs): "Il suo aggressore è libero"

"È viva per miracolo – commenta Borrelli – ha riportato danni permanenti e le sue figlie hanno assistito a una scena agghiacciante, eppure il suo aggressore è libero. Le botte le hanno causato una frattura pluri-frammentaria del pavimento orbitale destro, la perdita di ciocche di capelli e la necessità di un delicato intervento chirurgico con l’inserimento di una protesi all’occhio. Oggi  a sei mesi di distanza, la donna cerca di andare avanti, ma la sua vita è profondamente cambiata. Ogni volta che si guarda allo specchio deve fare i conti con un volto asimmetrico e con il dolore di un corpo segnato per sempre. Si sente fragile, impaurita e impotente, soprattutto perché l’uomo che l’ha ridotta in queste condizioni è libero, senza alcuna misura cautelare, nonostante la denuncia e l’attivazione del Codice Rosso. Né divieto di avvicinamento né braccialetto elettronico". È stato "ritenuto sufficiente il fatto che l’uomo, dopo quell’episodio, non si sia più avvicinato. Ma la donna teme possa tornare a colpire". "A oggi – spiega l’avvocato Hilary Sedu – la sola misura cautelare ottenuta è che gli incontri con le figlie avvengano in un centro dedicato e sotto stretta sorveglianza".

La donna, con grande coraggio, ha deciso di rivolgersi al deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha raccolto il suo appello.“Siamo di fronte a un caso gravissimo – dichiara Borrelli assieme alla rappresentante territoriale di Europa Verde Ines Barone– Una donna è viva per miracolo, ha riportato danni permanenti e le sue figlie hanno assistito a una scena agghiacciante, eppure il suo aggressore è libero. È una vergogna. Non possiamo chiedere alle donne di denunciare se poi lo Stato le abbandona. Serve un’applicazione rigorosa del Codice Rosso e misure cautelari immediate per chi si macchia di violenza, altrimenti continueremo a piangere vittime innocenti”.

Borrelli ha inoltre annunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare al Ministero della Giustizia per fare chiarezza sulle decisioni prese e per sollecitare un rafforzamento delle misure cautelari nei casi di violenza domestica. Contestualmente, il deputato si farà promotore di un esposto agli organi di controllo sanitari e giudiziari per verificare la correttezza del referto medico contestato e accertare eventuali responsabilità.

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