Piazza del Gesù, via i posteggi taxi, scatta la protesta: “È un regalo agli abusivi”

Via i posteggi, scatta la protesta. Nel cuore di Napoli, in uno dei suoi luoghi più turistici. Oggetto della contesa il parcheggio per taxi in piazza del Gesù. L'amministrazione a guida Manfredi, dopo anni, decide di spostarlo in Calata Trinità Maggiore ma i tassisti non ci stanno. La loro contestazione non si è fatta attendere e oggi 25 giugno hanno deciso di manifestare all'ombra della guglia dell'Immacolata, tra la basilica di Santa Chiara e la chiesa del Gesù nuovo. Per i rappresentanti sindacali scesi in strada per rimarcare il disaccordo, la delocalizzazione comporterebbe maggior disagio agli autisti e ai clienti.
"Chiediamo un incontro con l'assessore Cosenza", questa la richiesta degli operatori, "per avere chiarimenti sulla vicenda e chiederemo anche l'accesso agli atti per conoscere le procedure che hanno autorizzato il bar ad ampliare l'area dei tavolini che hanno invaso la storica area di parcheggio taxi. La spiegazione che ci è stata data che piazza del Gesù è da considerarsi Zona Pedonale, quindi interdetta a qualsiasi traffico automobilistico, allo stato attuale non trova a riscontro". Sul piede di guerra i sindacati, che chiamano a raccolta tutta la categoria. "Contro questo provvedimento", annunciano le sigle sindacali, "non ci fermeremo qui, daremo battaglia in tutte le sedi".
A dar loro manforte i tassisti non iscritti ad alcuna associazione. "Il trasporto pubblico non di linea", aggiungono, "è l'ultima ruota del carro per il Comune di Napoli. Nonostante la scritta ‘Comune di Napoli' sia ben visibile sugli sportelli anteriori dei taxi, la nostra categoria continua ad essere ignorata e maltrattata da Palazzo San Giacomo. Vogliamo ricordare che gli stalli taxi devono essere ben visibili, come previsto dalla normativa vigente, e che con l'aumento dei flussi turistici andrebbero semmai potenziati, non ridotti". In questo modo, dicono, si agevola "il lavoro degli abusivi, mentre i tassisti regolari – soggetti ogni anno a controlli e test antidroga, e vincolati da obblighi verso il Comune – vengono spinti ai margini della città, lontano dai cittadini e dai turisti".