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Perché il murale di Maradona è ancora chiuso. Le ipotesi per riaprirlo sono due, tocca al Comune decidere

Largo Maradona è ancora chiuso a 4 giorni di distanza dal blitz della Polizia Locale. È stato avviato il confronto tecnico per regolarizzare i negozi con le bancarelle, ma l’iter potrebbe essere lungo.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto Fanpage.it
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Il Murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli è ancora chiuso. A distanza di quattro giorni dal blitz della Polizia Locale in via Emanuele De Deo, avvenuto il 14 ottobre, oggi ci sono ancora i teli azzurri a bloccare la vista sugli altarini e la gigantografia di Diego. All'esterno dell'area, intanto, stamattina qualcuno ha lasciato sacchi neri e tondini di ferro. Poco distante, è stato gettato un materasso. E il rischio da scongiurare è che possa trasformarsi in una discarica.

La decisione di chiudere con i teli è dei gestori del sito, che negli ultimi anni si è trasformato in un attrattore turistico da decine di migliaia di visitatori al mese. I commercianti, come hanno già detto negli scorsi giorni, vogliono riaprire in piena regolarità. Il tema del contendere è proprio quello della regolarizzazione.

Foto Fanpage.it
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Le sanzioni della polizia locale martedì scorso sono scattate, con i sigilli ad un carrettino, perché la licenza attualmente in possesso dei gestori è di tipo ambulante itinerante. I carretti per la vendita dei gadget, insomma, dovrebbero spostarsi di qualche centinaio di metri in continuazione. Non possono restare fermi nel piazzale. Ma i gestori hanno già avviato la pratica per trasformare la licenza in sede fissa, presso la Camera di Commercio di Napoli.

Ieri, i tecnici dei negozi, a quanto apprende Fanpage.it, avrebbero avuto un primo confronto con gli uffici del commercio comunali. Palazzo San Giacomo, infatti, ha dato la disponibilità a studiare soluzioni per regolarizzare la situazione. Ma bisognerà aspettare lunedì, quando è previsto un incontro in Municipio con l'assessora Teresa Armato, per conoscere meglio le possibili soluzioni e le tempistiche. Dopo un primo confronto avvenuto mercoledì 15, i commercianti, intanto, avevano annunciato l'avvio della riapertura del Largo.

Foto Fanpage.it
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Allora perché è ancora tutto chiuso? I tempi per la regolarizzazione non sembrerebbero essere così brevi come inizialmente ipotizzato. L'istruttoria, infatti, richiede vari passaggi e tra i nodi da sciogliere c'è il fatto che il piazzale ricade su suolo privato. Non si può fare quindi una concessione per il commercio mercatale in sede fissa, come quella fatta per le bancarelle dei libri di via Luca Giordano. Tra le ipotesi allo studio c'è quella di utilizzare la formula del MAP, il Mercato su Area Privata, previsto dalla legge regionale sul commercio, che riguarda i mercati organizzati su proprietà non pubblica, gestiti da privato, ma che può prevedere un bando, magari con una concessione lunga.

Carbone: "Al fianco dei commercianti ma si pensi anche ai residenti"

"Noi saremo al fianco dei commercianti di Largo Maradona nel processo di regolarizzazione – spiega a Fanpage.it Luigi Carbone, presidente della commissione Commercio del Comune – ma bisogna fare una istruttoria e dare anche un futuro certo ai lavoratori, per il bene del quartiere. Siamo tutti in campo per trovare una soluzione e si troverà sicuramente. Ma promettere soluzioni miracolistiche in poche ore sarebbe una presa in giro. Probabilmente dovremo studiare un progetto sul modello MAP, Mercato in Area Privata, come prevede la legge regionale. Non è escluso che si debba fare una delibera, cosa che non si può fare senza istruttoria. Chiederò con forza però di tenere dentro il ragionamento una idea di quartiere che punti allo sviluppo economico ma anche alla qualità della vita per chi ci abita".

Il largo Maradona, al momento, quindi, resta chiuso. Anche se non si esclude che possa essere riaperto nelle prossime ore. Il Comune, infatti, è bene precisare, non ha sequestrato l'area. L'istruttoria tecnica, però, richiede i suoi tempi. Gli uffici tecnici comunali sono allo studio sugli strumenti da utilizzare. Bisognerà analizzare la compatibilità urbanistica, con la legge regionale sul commercio e con i regolamenti comunali di settore. Tecnicamente bisogna capire come un'area privata possa contenere strutture che non creino nuova volumetria e che siano amovibili per il commercio su area privata.

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