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Incidente mini-bus a Capri, un morto e feriti

Ospedale del Mare, i feriti di Capri curati senza personale, la Cgil: “Mancano medici e infermieri”

Al trauma center dell’ospedale di Napoli est sono arrivati i feriti dell’incidente di Capri, ma non ci sono medici e infermieri sufficienti. La Cgil denuncia come siano stati spostati medici e infermieri da altri reparti per sopperire alle carenze di organico. “Basta passarelle è necessaria una seria programmazione”
A cura di Antonio Musella
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L'ospedale del Mare di Napoli ha ormai una carenza di organico strutturale, lo abbiamo visto più volte durante la crisi sanitaria dovuta al Covid 19 e anche nelle ultime settimane con medici e personale sanitario che viene spostato da un reparto all'altro con un enorme carico di lavoro. Il drammatico incidente di Capri, con il bus del trasporto pubblico precipitato in un burrone nei pressi della spiaggia di Marina Grande, ha visto oltre alla morte dell'autista Emanuele Melillo, almeno 23 persone ferite che in gran parte sono state trasportate in elicottero all'ospedale del Mare. Ma nel nosocomio di Napoli Est è scattata l'emergenza nell'emergenza, curare tutti i feriti con un numero di medici e infermieri già al di sotto del fabbisogno dovendo addirittura sottrarre risorse agli altri reparti per curare i feriti. Una situazione drammatica denunciata dalla CGIL.

Installato un reparto "Capri" ma senza medici

I feriti in arrivo dall'isola di Capri sono stati quasi tutti trasportati al trauma center dell'Ospedale del Mare che, per l'occasione, ha creato una sua appendice diventata poi il "reparto Capri". Ma la corsa a curare i feriti del gravissimo incidente si sta combattendo con armi spuntate come denuncia la Cgil. Il reparto "Capri" non ha personale medico e infermieristico necessario per funzionare: "La direzione ospedaliera sta ricorrendo ad ordini di servizio ad horas, trasferendo personale dai reparti verso questa che di fatto è un’appendice del trauma center – scrive il sindacato in una nota – sottraendo personale ad unità operative critiche come la rianimazione, oppure sguarnendo ulteriormente unità operative già ridotte all’osso a causa del periodo estivo".

Una situazione che diventa la rappresentazione plastica delle carenze enormi di cui soffre l'Ospedale del Mare: "Quanto accaduto non può e non deve essere sottovalutato, è uno schiaffo in pieno volto per riportare tutti alla dura realtà: non ci sono le condizioni per gestire una reale situazione di emergenza cittadina" prosegue la nota della Cgil. La situazione ricorda un p0′ le truppe militari dell'Italia fascista, che venivano spostare da un punto all'altro del paese solo per "sembrare" di più.

L'accusa: "Basta passerelle si pensi alla programmazione"

L'attacco della Cgil investe sia la direzione sanitaria dell'ospedale che la direzione dell'Asl Napoli 1. Infatti il sindacato, che plaude ai sacrifici e all'efficienza del personale che è stato comunque in grado di fornire ai feriti dell'incidente di Capri le migliori cure, denuncia la carenza di programmazione nella gestione dell'Ospedale del Mare. "L’ennesima passerella mediatica delle alte sfere è andata in scena ancora una volta, come in ogni occasione in cui si deve mostrare il lato bello delle cose e nascondere la polvere sotto il tappeto" scrive il sindacato.

La nota spiega come a fronte di comunicati stampa che tessevano le lodi dell'efficienza dell'ospedale la realtà è completamente diversa. "Evidentemente gli enormi sacrifici di tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’Ospedale del Mare durante i difficilissimi mesi dell’emergenza Covid, non hanno insegnato nulla a questa Direzione, che invece di tutelare il proprio personale già provato fisicamente ed emotivamente, continua a considerare ogni singolo lavoratore come una insignificante pedina da spostare secondo le necessità del caso" si legge nella nota. L'accusa è quella di una scarsa programmazione che non permette di poter gestire nel miglior modo possibile l'ospedale di Napoli Est. D'altronde se la carenza di personale era già drammaticamente visibile durante la fase acuta della pandemia da Coronavirus, e nulla è stato fatto da Asl e Regione Campania per migliorare la situazione, appare assai difficile immaginare che l'apertura di reparti ad hoc per fronteggiare emergenze improvvise possa essere fatta garantendo il giusto livello di assistenza e il giusto impiego di personale.

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