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L'omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica

Omicidio di Angelo Vassallo, la commissione Antimafia: “Il sindaco contrastò il traffico di droga”

Angelo Vassallo aveva scoperto e contrastato il traffico di droga nel porto di Acciaroli, che “era utilizzato come approdo della droga da smerciare nel territorio del Cilento e oltre”. Lo scrive la Commissione Parlamentare Antimafia. E sul suo omicidio, spiega che “se si farà luce, sarà solo grazie ad una parte delle istituzioni che ha continuato ad indagare.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Angelo Vassallo
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Il sindaco Angelo Vassallo "contrastò il traffico di droga" locale, con il porto di Acciaroli (Salerno) che «era utilizzato come approdo della droga da smerciare nel territorio del Cilento e oltre».  Lo scrive nella sua relazione finale la commissione Parlamentare Antimafia  (che «non ha potuto completare l’inchiesta avviata in ragione dello scioglimento anticipato della Legislatura», si legge nella relazione stessa), presieduta da Luca Migliorino, ex deputato del Movimento 5 Stelle.

"Vicenda torbida e sconcertante"

«L'omicidio di Angelo Vassallo resta una vicenda torbida, per molti versi sconcertante», si legge ancora nella relazione. La commissione Antimafia ribadisce come Vassallo sia stato "un sindaco ed un amministratore esemplare poiché ha dedicato tutta la sua attività di primo cittadino allo sviluppo del proprio territorio in armonia con la natura che lo circondava".

Ma non solo: si parla anche chiaramente di "un clima di isolamento che doveva averlo reso inquieto e deluso", tanto che per contrastare il traffico di droga aveva dovuto intervenire "in prima persona utilizzando i vigili urbani del comune di Pollica".

"Il porto era utilizzato come approdo della droga"

Tutto era nato dopo le prime segnalazioni di alcuni pescatori che "si erano lamentati di alcuni soggetti che si aggiravano nelle ore notturne sul molo del porto.". Questo, unito ad altre lamentele che da qualche tempo, e soprattutto nella stagione estiva, parlavano di un consumo di sostanze stupefacenti in città, fece sì che Vassallo scendesse in campo per vederci chiaro.

"Quello che scoprì il sindaco di Pollica non era evidentemente un fenomeno di piccolo spaccio, ma un traffico più consistente. Il porto di Acciaroli era utilizzato come approdo della droga da smerciare nel territorio del Cilento e oltre", scrive ancora la Commissione Antimafia.

"Se si farà luce, sarà solo grazie ad una parte delle istituzioni"

"Se si farà luce sui fatti relativi all'omicidio di Angelo Vassallo", conclude la Relazione, sarà dunque solo "grazie ad una parte delle istituzioni che ha continuato ad indagare anche laddove sembrava insperabile la scoperta della verità. E, determinante è stata l'incessante opera di una parte della famiglia che cerca in tutti i modi di mantenere desta l'attenzione sull'opera, sulla storia personale e sulla morte di Angelo Vassallo" e che "solo un costante e tenace sforzo potrà, nel prossimo futuro, rendere giustizia alla speranza umana e civile di un uomo dalle doti rare".

Il fratello Dario: "C'è stata una chiara azione di depistaggio"

"Insieme a migliaia di persone che hanno aderito alla Fondazione Angelo Vassallo, abbiamo sempre cercato la verità, ma quella vera, perché sappiamo bene come vanno le cose in questo Paese e in questi 12 anni siamo stati sempre vigili e attenti su quello che accadeva, perché, come sempre abbiamo detto, per cercare la verità sull’uccisione di Angelo, bisogna uscire dal Cilento e andare oltre". Così Dario Vassallo, fratello del sindaco-pescatore, "Noi l’abbiamo fatto, mentre altri dicevano: ma chi te lo fa fare, è successo. Questi stolti non hanno mai capito il significato dell’uccisione di Angelo. Ormai è chiaro a tutti che alcuni uomini delle istituzioni quella notte e i giorni a seguire hanno messo in atto un'azione di depistaggio. Il reato di depistaggio è regolato dall'articolo 375 del Codice Penale e prevede dai 3 agli 8 anni di reclusione. Speriamo che non si arrivi al ridicolo e, si parli di prescrizione di questo reato, perché se è stato commesso da uomini dello Stato, è infamante", ha aggiunto.

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