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Obbligo registrazione all’anagrafe canina, protesta a Napoli: “Così i volontari non possono più salvare i cani”

Claudia Cavallo, dell’associazione “Meicla – Zampe Indifese” racconta a Fanpage.it i motivi della protesta contro la procedura A017 della Regione Campania, che al momento è stata solo sospesa.
A cura di Valerio Papadia
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Circa un centinaio di persone sono scese in strada oggi, mercoledì 31 gennaio, affollando il piazzale davanti a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania a Napoli: sono i volontari dei canili non soltanto della città e della provincia, ma proveniente da tutto il territorio regionale, che protestano contro la procedura A017 che introduce l'obbligo di registrazione all'anagrafe canina per garantire la tracciabilità degli animali. Nonostante, lo scorso 27 gennaio, la Regione Campania abbia temporaneamente sospeso l'applicazione della procedura, questa mattina le associazioni di volontariato sono scese in piazza.

Il perché lo spiega a Fanpage.it Claudia Cavallo, dell'associazione napoletana "Meicla – Zampe Indifese", che ha dichiarato: "La A017 è un attacco vero e proprio al mondo del volontariato. Mentre prima il volontario – spiega – era libero di trovare il cane per strada e salvarlo, ora non può farlo più. C'è l'obbligo della comunicazione ai vigili e l'obbligo che il cane vada in canile per almeno 30 giorni. È chiaro che questo grava sulle spese del Comune, che deve pagare questi 30 giorni all'interno del canile, e toglie libertà ai volontari, che non possono più salvare un cane e portarselo a casa".

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"I canili – prosegue Claudia Cavallo – non sono luoghi di transito, ma sono luoghi di sofferenza, dove il cane entra ed è difficile che ne esca vivo. Per questo i canili devono essere svuotati; bisogna piuttosto cercare di sponsorizzare delle normative e delle leggi a favore delle sterilizzazioni".

La procedura A017 temporaneamente sospesa dalla Regione Campania

Come detto, la Regione ha sospeso temporaneamente l'applicazione della procedura A017, in attesa di chiarimenti richiesti da cittadini e associazioni di volontari. "È stata data indicazione agli uffici regionali di avviare un confronto con le parti interessate, per definire regole condivise nell’esclusivo interesse degli animali e dei loro proprietari, nell’ambito delle normative regionali, nazionali ed europee. Nelle more di tale confronto, è stata data l'indicazione di sospendere la procedura in atto" ha spiegato la Regione Campania in una nota.

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