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Nuove pedane solarium sul Lungomare di Napoli, ecco il progetto di Università e Comune

Michelangelo Russo, direttore del Dipartimento di Architettura della Federico II, a Fanpage.it: “Stiamo studiando la creazione di pedane solarium con tende e discese in acqua sul Lungomare Caracciolo”
Intervista a Professor Michelangelo Russo
Direttore del Dipartimento di Architettura dell'Università Federico II di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il rendering delle pedane solarium sul Lungomare di Napoli del Dipartimento di Architettura della Federico II / Fanpage.it
Il rendering delle pedane solarium sul Lungomare di Napoli del Dipartimento di Architettura della Federico II / Fanpage.it

Pedane solarium sulle scogliere del Lungomare di via Caracciolo a Napoli. Con accesso libero e gratuito per tutti, ombrelloni, chioschi e discesa a mare. Saranno super leggere e ad impatto visivo bassissimo, facilmente smontabili in poche ore, e potranno ospitare centinaia di persone.

Prende forma il progetto dei tavolati sul Lungomare del capoluogo partenopeo. Un'idea accarezzata da decenni, ma che adesso potrebbe diventare realtà, grazie al progetto nato dalla collaborazione tra il Comune di Napoli e l'Università Federico II, e affidato al Dipartimento di Architettura dell'ateneo fredericiano, guidato dal professor Michelangelo Russo, che Fanpage.it può illustrare in anteprima.

Un lavoro al quale si sta dedicando un'equipe tecnica di altissimo livello, che vede in prima linea il professor Michelangelo Russo, direttore del Dipartimento di Architettura dell'Università Federico II di Napoli, e i professori Gianluigi Freda e Sergio Russo Ermolli. Una proposta con un progetto già abbastanza avanzato è stata presentata al Comune. Ma i tempi per vedere finalmente le pedane sul lungomare potrebbero non essere brevi. L'obiettivo ad oggi resta l'estate 2024.

Professor Russo, come è nata questa idea?

Il Comune è da tempo impegnato in azioni che hanno l’obiettivo di restituire il mare ai cittadini di Napoli. Oggi il Dipartimento di Architettura sta studiando due soluzioni. La prima, che è più complicata, è agevolare l'accessibilità alle poche aree demaniali disponibili, per le quali sarebbe necessario avviare interventi mirati di riqualificazione.

Qual è la seconda?

L'altra soluzione prevede la realizzazione di pedane sulle scogliere. Cosa che già viene adottata in altre città italiane ed estere. Oggi, a via Caracciolo, abbiamo un sistema modulare di scogliere frangiflutto che sono poste a ridosso della strada e sulle quali alcune persone vanno a prendere il sole. Ma sono dei luoghi poco sicuri, scomodi e comunque non destinati ad una accessibilità di massa.

Il rendering delle pedane solarium sul Lungomare di Napoli del Dipartimento di Architettura della Federico II / Fanpage.it
Il rendering delle pedane solarium sul Lungomare di Napoli del Dipartimento di Architettura della Federico II / Fanpage.it

Quali sono le caratteristiche delle pedane?

Su questi moduli, che sono abbastanza simili, si possono studiare delle soluzioni replicabili. C'è la possibilità di realizzare delle piattaforme in legno molto leggere, poco impattanti dal punto di vista estetico-visuale e tecnologicamente sicure, con degli appoggi autonomi. Pavimentate con materiali compositi fortemente resistenti all’usura, agli agenti atmosferici e alla salsedine. Con una accessibilità, anche per disabili, ottenuta con delle passerelle collegate alla spiaggia e a via Caracciolo. Queste piattaforme potrebbero essere replicabili anche in altri luoghi.

Quali?

Nella zona di Santa Lucia, per esempio, a Riva Fiorita, Marechiaro e San Giovanni a Teduccio. Ma in questo momento stiamo studiando un modulo tipo per la scogliera di via Caracciolo. Nell'arco costiero di via Caracciolo, della Stazione Dohrn e della Villa Comunale la forma della geografia della costa rende la zona protetta dai venti.

Come saranno fatte?

Queste piattaforme dovranno avere anche delle attrezzature che possano rendere abitabile lo spazio. Avranno dei tendaggi per creare ombra e proteggere dal sole, servizi igienici, piccoli luoghi di ristoro dove prendere caffè ed acqua. L'idea è quella di avere una tecnologia molto leggera, facilmente montabile e smontabile, temporanea.

Essendo modulari si possono mettere anche su più di una scogliera e diventano piattaforme fortemente accoglienti, con un alto numero di persone che può utilizzare questi spazi. Saranno piattaforme che potranno accogliere centinaia di persone in modo sicuro.

Ci sarà la discesa a mare, come negli stabilimenti balneari?

Al momento la soluzione più adeguata è quella del solarium e stiamo studiando se è possibile mettere delle scalette che consentano di accedere al mare in sicurezza.

I tempi quali possono essere?

Il processo non è rapido. Dovremo confrontarci con gli enti locali, la Soprintendenza e il Comune. Stiamo studiando già da qualche mese, ma non credo che ce la faremo per l'estate 2023. Penso che un buon progetto, affidabile, durevole ed economico possa arrivare nel 2024.

Il rendering delle pedane solarium sul Lungomare di Napoli del Dipartimento di Architettura della Federico II / Fanpage.it
Il rendering delle pedane solarium sul Lungomare di Napoli del Dipartimento di Architettura della Federico II / Fanpage.it

I solarium saranno a pagamento?

No. L'idea è di dare l'accesso libero alle piattaforme. Sarà il Comune, poi, a valutare se affidare con bandi pubblici eventualmente degli spazi per avere alcuni servizi sulle piattaforme, come bar e chioschi.

Il progetto è compatibile con il vincolo paesaggistico sul Lungomare?

L'interlocuzione con la Soprintendenza è fondamentale. Noi stiamo facendo uno studio che contempla anche le prospettive dal mare e dalla strada. Le piattaforme saranno smontabili e non lasceranno alcuna traccia. Parliamo di strutture che si montano e smontano in poche ore e che rendono le scogliere più sicure.

Saranno costose?

Gli importi sono ragionevoli e questo può consentire di replicare i moduli anche altrove.

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