Nella chiesa di Nerano il presepe per ricordare lo sbarco dei migranti a novembre

Un presepe "diverso", per ricordare da un lato il dramma dei migranti, costretti ad affrontare il mare (e a sfidare la morte), dall'altro la solidarietà dei residenti, che quando è stato necessario non si sono tirati indietro. Lo ha allestito il parroco della chiesa di Nerano, don Michele Di Martino, che ha sistemato in chiesa, davanti all'altare, una barca con degli zaini e dei giubbotti di salvataggio. A pubblicare la fotografia su Facebook è lo stesso sacerdote, con una didascalia diretta: "Il nostro Natale a Nerano".
Lo scorso 17 novembre 16 migranti erano sbarcati nella Baia di Ierano, nella Penisola Sorrentina, in provincia di Napoli. Arrivarono in tarda serata, a distanza di un mese ancora non è chiaro il percorso che avevano fatto, nemmeno la provenienza. Erano 14 uomini e 2 donne, provenienti da Afghanistan e Iraq, probabilmente arrivati con due imbarcazioni, delle quali non è stata però trovata traccia. Sul posto erano intervenuti i carabinieri e la Capitaneria di Porto, i migranti erano stati affidati alle autorità sanitarie per i controlli del caso: erano stati tutti sottoposti ai test, compreso quello per verificare se fossero stati contagiati dal coronavirus.
In poco tempo molti residenti di Nerano si erano adoperati per il primo soccorso, anticipando la Protezione Civile e le Istituzioni. Tra questi, anche la titolare di una salumiera, che senza pensarci due volte aveva raggiunto il negozio, aveva alzato la saracinesca e aveva cominciato a preparare panini da distribuire ai nuovi arrivati. Anche altri avevano offerto cibo, oltre a indumenti e un posto caldo in cui trascorrere la notte.