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Napoli, ex custode comunale sotto sfratto: “Sono disabile e mia moglie ha l’Alzheimer”

Anziani, malati e sotto sfratto. È questa la sintesi della storia di Raffale Giuseppone, classe ’42, ex custode del Comune di Napoli, e di sua moglie, occupanti senza titolo di un appartamento che avrebbero dovuto lasciare una volta terminata l’attività di custode del marito.
A cura di Luca Leva
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Anziani, malati e sotto sfratto. È questa la sintesi della storia di Raffale Giuseppone, classe '42, ex custode del Comune di Napoli, e di sua moglie, occupanti senza titolo di un appartamento che avrebbero dovuto lasciare una volta terminata l'attività di custode del marito.

Oggi, i due anziani, sono malati e chiedono una maggiore flessibilità da parte del Comune, proprietario dell'immobile, per una vicenda che, però, nasce quando i due coniugi erano in buone condizioni di salute. "Purtroppo abbiamo le mani legate  – spiega a Fanpage.it l'Assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapansenon hanno titolo, hanno accumulato tanti arretrati nei pagamenti ed ora è intervenuta anche la Corte dei Conti che ci ha intimato di eseguire lo sfratto. In più – sottolinea – i due coniugi hanno una situazione economica che gli permetterebbe di trovare un'alternativa".

Intanto i due anziani, anche tramite il loro avvocato, chiedono di poter restare lì pagando tutto il dovuto o, in alternativa, di avere più tempo per cercare una soluzione adeguata alle loro esigenze di salute.

"Per noi non è semplice trovare una soluzione – chiarisce l'ex custode comunale – io sono senza una gamba e mi muovo in sedia a rotelle, ho bisogno di una casa al piano terra o di un palazzo con ascensore. Per non parlare degli spazi interni all'appartamento nel quale dovrei potermi muovere con la mia sedia a rotelle"

La vicenda nasce nel 2008 quando l'ex custode, una volta andato in pensione, avrebbe dovuto lasciare l'appartamento comunale, ricevuto in concessione solo ed unicamente in relazione all'attività lavorativa che svolgeva. Poi iniziano i mancati versamenti del canone e nel 2015 viene emessa una sentenza di sfratto.

"Noi vorremmo restare qui pagando anche gli arretrati se ce lo concedessero – dice Raffaele – oppure, in alternativa, vorremmo una mano, o anche solo più tempo, per cercare una soluzione adeguata alle nostre esigenze"

Purtroppo, come ha spiegato a Fanpage.it l'Assessore Trapanese, non sussisterebbero i presupposti per un intervento del comune a causa delle discrete condizioni economiche della coppia, con una situazione reddituale che non sarebbe da considerarsi di fragilità.

Dopo un primo accesso da parte dell'ufficiale giudiziario lo scorso giugno, un secondo a settembre e l'ultimo ad ottobre, è stata rinviata al 16 gennaio l'esecuzione dello sfratto.

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