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Napoli e una pizza che sa di sfruttamento: il racconto di un ex lavoratore

Il racconto di un ex lavapiatti che ha lavorato in una delle più note pizzerie di Napoli: “Vi spiego come in alcuni casi vengono trattati i dipendenti”.
A cura di Redazione Napoli
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S. ha 37 anni e ha lavorato in una delle più note pizzerie di Napoli, nella zona dei quartieri collinari. Racconta la sua storia a Fanpage.it ed è chiaro che è l'ennesima storia di sfruttamento del lavoro in un mondo, quello del cibo e della ristorazione, dove attualmente a Napoli circolano milioni di euro ogni settimana.

Orari di lavoro superiori rispetto a quelli del contratto, dopo il primo mese in cui ho fatto il lavapiatti, essendosi dimesso il loro rosticciere mi hanno assegnato questa nuova mansione, con maggiori responsabilità e ancora maggiori turni di lavoro, ma la paga e la mansione contrattuali sono rimasti invariati.

Alla fine del rapporto lavorativo non mi è stato corrisposto il Tfr, e tutte le altre spettanze finali come ferie e permessi ecc..
Telefonate, messaggi, anche una Pec, ma il titolare non mi degna di risposta. Il giorno 23 novembre ho inviato una segnalazione all'ispettorato del lavoro di Napoli, ma non ho ricevuto ancora alcun riscontro.

L'ex lavapiatti ci invia anche la segnalazione spedita all'Ispettorato: parla di stipendi, trattamento di fine rapporto, permessi non goduti:

Si precisa, inoltre, che a differentemente dal contratto di lavoro e le varie buste paga, ho prestato servizio con 7 turni settimanali, con orario di lavoro dalle ore 18:00 alle ore 00:30 dal lunedì al sabato, con un giorno di riposo settimanale, e il doppio turno ogni domenica, dalle ore 11:00 alle 15:30 e dalle ore 18:00 alle ore 00:30, per un totale di oltre 43.5 ore circa settimanali, tanto è che mi sono state anche consegnate le chiavi del locale per la chiusura dello stesso al termine dell’attività lavorativa serale.

Inoltre, a partire dal 01/06/2023 il sottoscritto ha subito una variazione di mansione, da lavapiatti a cuoco rosticciere, che ha determinato una variazione non solo di mansioni ma anche di orario lavorativo di 9 turni settimanali così strutturato:
3 turni di mezze giornate e 3 turni di giornate con doppio turno, con un giorno di riposo nel corso della settimana, per un totale di oltre 55 ore settimanali, ma la mansione all’interno del contratto di lavoro non è mai stata variata.

La sua richiesta è di diffondere la storia, spiega, affinché i consumatori siano maggiormente consapevoli: «Vi prego di diffondere quanto accaduto perché la gente che spende ‘cifre blu' per una pizza venga a sapere come invece vengono trattati i dipendenti».

Invia la tua storia sul lavoro a Napoli a Fanpage.it: contattaci attraverso questo form o alla mail segnalazioni@fanpage.it

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