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Presta 250mila euro e ne pretende un milione e mezzo, arrestato usuraio

La Polizia ha arrestato un pregiudicato a Scafati (Salerno): avrebbe minacciato un imprenditore a cui avrebbe prestato denaro con tassi usurari.
A cura di Nico Falco
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Il prestito iniziale era stato di 250mila euro, restituzione concordata in rate da 18mila, per oltre un milione e mezzo di euro complessivo. E, quando l'imprenditore non è riuscito più a pagare, sono partite le minacce: prima alla figlia della vittima, poi quelle che tiravano in ballo anche non meglio identificati malviventi. Ricostruzione della Polizia di Stato, che ha portato in manette un napoletano residente a Scafati (Salerno), pregiudicato, arrestato il 26 aprile con le accuse di tentata estorsione aggravata e usura aggravata.

Dalle indagini, partite a seguito della denuncia della vittima e condotte dalla Squadra Mobile di Salerno e dal commissariato di Nocera Inferiore (sotto il coordinamento della Procura di Nocera Inferiore), è emerso che l'imprenditore aveva chiesto il prestito per saldare un precedente prestito contratto, anche quello ad usura. Restituita la somma, però, si era trovato invischiato in una situazione ancora più grave. Aveva chiesto di rimodulare i pagamenti, ma gli era stato negato: l'accordo sarebbe rimasto quello iniziale, 84 rate da 18mila euro, fino a raggiungere un milione e 512 mila euro. Somma che era ancora aumentata, come "penale", quando l'uomo aveva saltato delle rate.

L'indagato, ricostruiscono ancora gli inquirenti, in più occasioni aveva minacciato la vittima e i suoi familiari, presentandosi nella sede dell'attività commerciale o facendosi vedere lì vicino; in occasione dell'ultimo incontro se l'era presa con la figlia del creditore, arrivando quasi ad aggredirla fisicamente, e dicendo che se non avesse avuto i soldi avrebbe bruciato l'attività e avrebbe obbligato la vittima a intestargli tutte le sue proprietà. Per rendere più preoccupanti le sue minacce, avrebbe anche prospettato ritorsioni da parte di malviventi provenienti da altre zone della regione. Nel corso della perquisizione gli agenti hanno trovato in casa dell'indagato 65mila euro in contanti e, nascosti nel doppiofondo di un mobile, diversi gioielli e oggetti preziosi.

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