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Covid 19

Napoli, al Cotugno pazienti Covid visitati in auto per un’ora: “Assistiamo tutti”

Undici auto per un’ora sono rimaste in fila all’esterno del pronto soccorso dell’ospedale Cotugno, a Napoli. Gli infermieri hanno assistito i pazienti, dando precedenza a chi presentava condizioni più critiche. L’ospedale in una nota precisa: “Nonostante l’ospedale sia al limite della capienza diamo assistenza a tutti”.
A cura di Gaia Martignetti
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La fila è lunga, come se fosse marzo. Ma di mesi ne sono trascorsi 8 e siamo nel pieno della seconda ondata. All'esterno del pronto soccorso del Cotugno, a Napoli, per un'ora 11 auto sono rimaste in fila. Al loro interno ci sono pazienti con sintomi Covid, che attendono di essere visitati e ricoverati, quando necessario. Gli infermieri, bardati, rinchiusi nelle tute bianche, corrono da un'auto all'altra. Portano bombole di ossigeno, misurano la saturazione, cercano di non trascurare nessuno dei pazienti che con la propria auto hanno raggiunto l'ospedale infettivologico. Qualcuno si sente male e una guardia giurata avverte il personale medico che fa avanzare l'auto che supera la fila. Gli infermieri nel giro di poco tempo portano il paziente dentro il Cotugno. Immagini che non hanno bisogno di troppe spiegazioni e che il direttore dell'Azienda Ospedaliera dei Colli (di cui il Cotugno fa parte) ha commentato in questo modo, in una nota inviata a Fanpage.it:

"Il direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli, Maurizio di Mauro, dichiara che, di fronte all’afflusso di persone che si recano al Cotugno con mezzi propri, il personale del pronto soccorso lavora costantemente per dare a tutti l’assistenza necessaria, anche effettuando un pretriage in auto. Saturimetria e febbre vengono rilevate dal personale infermieristico appena le persone varcano il cancello dell’ospedale. Per i pazienti che arrivano desaturando forniamo delle bombole di ossigeno stesso in auto per evitare che possano aggravarsi. Così si riesce ad assistere prima i pazienti che necessitano di cure più immediate e a valutare i paucisintomatici. Per chi necessita di ospedalizzazione, utilizziamo i posti ancora disponibili per intensità di cura, in considerazione delle dimissioni di soggetti ormai guariti. In caso di impossibilità, chiediamo disponibilità, attraverso il 118, di collocare i pazienti presso altri presidi ospedalieri cittadini.
Nonostante l'ospedale sia al limite della capienza diamo assistenza a tutti".

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