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Napoli, 2 milioni di euro scomparsi dalle casse dei carabinieri: condannato a 9 anni brigadiere in pensione

È stato condannato per peculato militare il brigadiere in congedo accusato di avere sottratto, negli anni, 2 milioni di euro custoditi nelle casse del Comando Legione Carabinieri Campania.
A cura di Nico Falco
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È stato condannato a nove anni di reclusione Tommaso Tafuro, brigadiere capo qualifica speciale in congedo, sotto processo per peculato militare continuato pluriaggravato: l'ex carabiniere è accusato di essersi appropriato, negli anni, di circa 2 milioni di euro, custoditi nelle casse del Comando Legione Carabinieri Campania. Il caso, all'epoca anticipato da Fanpage.it, era esploso nel 2021, quando Tafuro era andato in quiescenza per limiti di età e il sottufficiale subentrato nel suo ruolo si era accorto che i conti non quadravano.

I 78 assegni incassati dall'imputato

Le indagini sull'ammanco scoperto nella caserma Salvo D'Acquisto sono state coordinate dalla Procura militare e affidate al Comando Provinciale. I sospetti si erano concentrati sui primi momenti sul militare in congedo che, per le mansioni ricoperte, aveva accesso al flusso di denaro. Era poi emerso che Tafuro aveva incassato, indebitamente, 78 assegni, prelevando in questo modo il denaro che era stato a lui affidato.

La condanna: 9 anni di reclusione

Il processo di primo grado si è svolto nelle aule del Tribunale Militare di Napoli. Il collegio giudicante, composto dal presidente della seconda sezione del Tribunale Militare di Napoli Fabio Dente e dai giudici a latere Gaetano Carlizzi e capitano Francesco Morfino, dopo la requisitoria del Pubblico Ministero, ha emesso sentenza di condanna: nove anni, un mese e 15 giorni di reclusione militare, oltre al pagamento delle spese processuali. L'imputato è stato inoltre condannato alla pena accessoria della degradazione e al pagamento delle spese dell'Amministrazione della Difesa, che si era costituita parte civile attraverso l'Avvocatura Distrettuale dello Stato. La stessa Avvocatura Distrettuale ha chiesto di condannare l'imputato a risarcire i danni derivanti dalle condotte delittuose: 2 milioni di euro sotto il profilo patrimoniale e 500mila euro per aver leso l'immagine dell'Amministrazione Difesa.

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