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Morte di Michele Noschese a Ibiza

Michele Noschese morto a Ibiza, il testimone: “Ho visto tutto, era ammanettato mani e piedi come un animale”

La testimonianza di un amico di Michele Noschese, in arte Dj Godzi, musicista napoletano morto il 19 luglio a Ibiza dopo l’intervento della polizia nella sua abitazione. “Michele preso a cazzotti in faccia e sulla schiena. Poi lo hanno ammanettato mani e piedi, una scena mai vista. Si è sentito mancare mentre i poliziotti lo tenevano”
A cura di Francesca Del Boca
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"Era con le manette ai piedi e alle mani come se fosse un animale, poi si è sentito mancare mentre gli agenti lo tenevano. La Guardia Civil non si è accorta della mia presenza, stavo in un angolo. Ho visto tutto quello che è successo". È la testimonianza di un amico di Michele Noschese, in arte Dj Godzi, il musicista napoletano morto il 19 luglio dopo l’intervento della Guardia Civil allertata per i numerosi schiamazzi uditi dall’appartamento in cui viveva a Santa Eulalia, nella zona lungo Carrer del Lausanne.

"Ho perso un fratello, uno dei miei più cari amici. L’ho visto esalare l’ultimo respiro. Quando i poliziotti mi hanno notato hanno gridato “che ci fai lì!”. Nel frattempo era arrivata l’ambulanza. Medici e infermieri saranno rimasti attorno a lui un quarto d’ora. Urlavano: Lo rianimiamo, lo rianimiamo. Ma non ci sono riusciti", ha raccontato oggi a Corriere della Sera l'amico, che fa il commerciante e vive nei paraggi di Carrer de Lausanne. "Alle 7 e 45 Michele mi ha chiesto se potevo andare a comperare da mangiare per i gatti, era un po’ esagitato e l’ho assecondato. Sono sceso in piscina, già affollata: c’era gente che aveva chiamato la polizia per le urla, una ragazza che scappava. Michele non era più in casa perché era da un vicino, un anziano, questionavano. Ma non ho visto coltelli". 

Poi l'arrivo della Guardia Civil spagnola. Secondo le autorità spagnole Dj Godzi sarebbe stato "sotto effetto di sostanze stupefacenti" e "in preda ad allucinazioni" quando, all'alba di sabato 19 luglio, la Guardia Civil è arrivata nella sua abitazione di Santa Eulalia e l'avrebbe trovato mentre "minacciava un vicino in età avanzata con un coltello". Gli agenti avrebbero così "tentato di immobilizzare" Noschese, che "ha cominciato ad avere convulsioni". A quel punto hanno tentato di rianimarlo con manovre "cardiopolmonari" fino all'arrivo dei sanitari, "ma senza esito". "Michele ha ricevuto dei cazzotti in faccia e sulla schiena. Poi lo hanno ammanettato mani e piedi, una scena mai vista, come fosse un animale. Michele si è sentito mancare. L’ho visto tenuto dagli agenti, ho visto il suo ultimo respiro, si stava spegnendo. Poi mi hanno cacciato e hanno provato a rianimarlo per quindici minuti, ma niente".

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