Massacro Ponticelli: 40 anni dopo nuova inchiesta sulle due bimbe rapite, stuprate e uccise

C'è una nuova inchiesta della Procura di Napoli, 40 anni dopo, su quello che viene comunemente indicato come il massacro di Ponticelli: il 2 luglio del 1983, nel quartiere alla periferia Est della città, due bambine, Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, rispettivamente 7 e 10 anni, vennero rapite, torturate, stuprate e infine uccise. Per il delitto vennero arrestati tre giovani incensurati che, all'epoca dei fatti, avevano tra i 19 e i 21 anni, poi condannati in via definitiva e posti in libertà dopo 27 anni di carcere: i tre si sono sempre professati innocenti.
A 40 anni dall'efferato duplice delitto, grazie al lavoro della Commissione parlamentare Antimafia, verrà condotta una nuova inchiesta. "Finalmente il prezioso lavoro che abbiamo fatto porta a dei frutti concreti" ha fatto sapere la deputata Stefania Ascari, capogruppo M5s in Commissione Antimafia. "Abbiamo acquisito gli atti dei processi riscontrando, con i mezzi di cui disponiamo oggi, che le prove che hanno determinato la condanna di tre persone sono deboli e troppi elementi sono stati trascurati".
"Soprattutto, nelle scorsa legislatura e anche in quella in corso, abbiamo chiesto – prosegue Ascari – che venissero sentiti i pentiti di camorra Starace, Sarno, Galasso e Delli Paoli. Proprio Sarno e Galasso in carcere avrebbero garantito la protezione ai tre condannati per il massacro: essendo a conoscenza della loro innocenza, avrebbero fatto sì che non subissero nessuna delle ritorsioni che di solito il disumano codice non scritto del carcere riserva a chi si macchia di violenza su donne o bambini. Il lavoro in commissione Antimafia deve andare avanti, in piena sinergia con gli investigatori di Napoli".