Le mani del clan Lo Russo sul Cardarelli: l’imprenditore Riccardo Lama condannato a 13 anni

Dopo 8 anni di dibattimento è stato condannato a 13 anni di carcere l'imprenditore Riccardo Lama, imputato nel procedimento sulle presunte infiltrazioni del clan Lo Russo negli appalti dell'ospedale Cardarelli di Napoli; il processo, di primo grado, è stato celebrato davanti alla prima sezione penale (collegio B, presidente Maria Armonia De Rosa) del tribunale di Napoli. Nella sentenza anche l'improcedibilità per altri reati (per sopraggiunta prescrizione) e diverse assoluzioni.
Riccardo Lama è stato ritenuto colpevole di associazione per delinquere di stampo mafioso in concorso col clan Lo Russo, i "Capitoni". Per altri imputati il giudice ha dichiarato l'improcedibilità per intervenuta prescrizione, pur ritenendo la sussistenza dei reati contestati dalla Procura di Napoli (pm Henry John Woodcock), per la maggior parte contro la pubblica amministrazione. Per le stesse vicende, nel 2009, la Corte di Appello di Napoli (V sezione) aveva condannato in primo grado a 8 anni di carcere il boss Vincenzo Lo Russo e Antonio Festa.
Massimo Alemagna, socio di maggioranza della Kuadra, difeso dagli avvocati Marco Imbimbo e Pasquale Coppola, è stato assolto con formula piena "per non avere commesso il fatto"; assolti anche Giuseppe Ariello, Luigi Solitario e Giuseppe Cadalt. Per alcuni capi di imputazione è caduta l'aggravante mafiosa ed è stata dichiarata la prescrizione per altri reati (tra cui corruzione e turbativa d'asta); non si può quindi procedere, a parere dei giudici, nei confronti di Gaetano Russo, Salvatore Quagliariello e Dario Fornasa. Le motivazioni della decisione verranno depositate entro 90 giorni.