La Sanità campana fuori dal Piano di Rientro: Tar accetta ricorso. E il Ministero annuncia appello

La sanità della Campania potrà uscire dal pieno di rientro dei debiti precedenti e tornare in gestione alla Regione. È quello che ha disposto il Tar, accogliendo il ricorso presentato dalla Regione Campania. La decisione, però, ha causato l'immediata replica da parte del ministero della Salute, che ha già annunciato che presenterà appello al Consiglio di Stato in quanto la Campania, pur soddisfacendo i requisiti del nuovo Sistema di Garanzia dei LEA, sul piano complessivo "risulta ancora inadempiente su aspetti rilevanti che non consentono di certificare l'uscita dal piano di rientro". Il verdetto del Tar proprio nelle ore in cui la premier Meloni era a Napoli per la chiusura della campagna elettorale del candidato alle Regionali Edmondo Cirielli.
Il Tar: la Sanità in Campania torni alla Regione
La Sanità in Campania è stata commissariata dal 2009 fino al dicembre 2019, quando è rimasta, però, nel piano di rientro, decisione confermata ad agosto. Pochi giorni fa il governatore Vincenzo De Luca aveva definito la situazione come "follia", perché "da anni abbiamo il bilancio della sanità positivo, ma per discriminazione rimaniamo nel piano di rientro e dobbiamo trovare nuove risorse con il cappio alla gola". Ora, la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale fa pendere l'ago della bilancia verso la posizione di De Luca, con annessa diffida al ministero a far uscire "immediatamente" la Regione dal Piano.
Nella sentenza, il Tar sottolinea che "la Regione Campania ha conseguito e mantenuto l'equilibrio di bilancio, mentre il diniego impugnato del Ministero della Salute pone l'accento sulla necessità di assicurare anche la piena garanzia dell'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), rilevando che alcuni obiettivi sono stati raggiunti, per le reti delle cure palliative, dei punti nascita e senologica, ma non altri per i quali si riscontra ‘il mancato raggiungimento delle soglie minime per screening mammografico e colon-retto così come un ritardo grave nella copertura della rete residenziale anziani, che mantiene la Campania ultima in Italia su questo indicatore". Le osservazioni del Governo, prosegue la sentenza, non mutano, però, la conclusione: la Campania "ha raggiunto la soglia minima per ciascun macro-livello" e, di conseguenza, "il ricorso va dunque accolto e va conseguentemente annullato il diniego del ministero della Salute".
"Equilibrio di bilancio a discapito dei cittadini"
Il ministero della Salute, in una nota, ha evidenziato che il Sistema di Garanzia dei LEA "è solo una parte del più complessivo sistema di valutazione degli adempimenti delle Regioni nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza ai cittadini. Ed è su questo piano complessivo che la Campania risulta ancora inadempiente su aspetti rilevanti che non consentono di certificare l'uscita dal piano di rientro". In particolare, "gli indicatori rilevano una Rete sociosanitaria insufficiente, cioè assistenza inadeguata ad anziani e fragili, e criticità strutturali nei programmi di screening oncologici".
In conclusione, per il Ministero, "l'equilibrio di bilancio, raggiunto a discapito dei servizi ai cittadini, non può considerarsi sufficiente all'uscita dal Piano di Rientro". Il ministero ricorda, poi, che 18 mesi era stato chiesto alla Regione Campania il raggiungimento di alcuni obiettivi, tra cui recuperare la rete sociosanitaria, migliorare gli screening, stabilizzare e rendere adeguate le performance dei LEA, e che questi risultati non sono stati soddisfatti.
De Luca: "Vittoria straordinaria"
Per De Luca il verdetto del Tar rappresenta una "vittoria straordinaria", una "battaglia vinta nell'interesse dei nostri concittadini e delle nostre famiglie". La decisione del tribunale amministrativo è arrivata proprio nelle ore in cui Giorgia Meloni era a Napoli per chiudere la campagna elettorale di Cirielli e, dal palco, ha parlato proprio della sanità attaccando De Luca: "fa gli show con le dirette Facebook per gettare fumo negli occhi. Si vantava dei risultati sulle liste d'attesa" ma dava solo i risultati delle "urgenze", mentre sul resto "la Campania continuava ad avere liste lunghissime. Noi siamo tutti scemi al cospetto del genio, ma solo che questo si chiama gioco delle tre carte". Il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, a margine della manifestazione del centrodestra a sostegno di Cirielli, ha commentato dicendo che "le sentenze si accettano ma non mi convince".