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La Campania ha una legge contro violenza e discriminazioni Lgbtqi

Con 34 voti favorevoli e 1 contrario, il Consiglio Regionale della Campania ha approvato una propria legge contro la «violenza e le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere». Verrà istituito un osservatorio regionale che, collaborando con enti e associazioni, monitorerà le situazioni di violenza e discriminazione.
A cura di Redazione Napoli
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La Campania ha una legge contro la «violenza e le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere». Il Consiglio regionale della Campania ha approvato la norma nel suo ultimo giorno di seduta dopo 5 anni, con 34 voti favorevoli e 1 contrario su 35. Il testo passato ha riunito le diverse proposte di legge presentate dai gruppi del Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, riviste col contributo di tutti i gruppi consiliari; è stata però stralciata la parte che riguarda la violenza maschile contro le donne.

Le legge approvata dal Consiglio Regionale è composta da 13 articoli, tra le misure più importanti c'è l'istituzione di un osservatorio regionale sulla violenza e sulle discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere; l'organismo funzionerà in collaborazione con associazioni, enti e altri organismi istituzionali e avrà il compito di raccogliere dati e monitorare le situazioni di violenza e discriminazione per fare opera di prevenzione e di contrasto.

Passariello, unico contrario: "Passerella elettorale"

Il consigliere Luciano Passariello, all'opposizione e unico a votare contro, durante il suo intervento ha parlato di "passerella elettorale", dicendo che la legge è stata "fatta a pezzettini, spacchettata". "La legge che è nata in commissione – ha detto – è tutt'altro rispetto a quello che c'è oggi in aula. Finanziamenti non adeguati, né contiene soluzioni con risposte coordinate". Un intervento durato 15 minuti, col rischio di arrivare alle 14, ora in cui termina la seduta, e far rimandare l'approvazione della legge.

L'eventualità è stata però sventata da Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto che fosse votata in aula la prosecuzione dei lavori, e dal vicepresidente del Consiglio regionale Tommaso Casillo, che ha convocato la Conferenza dei capigruppo per consentire all'aula di proseguire la discussione.

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