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Il boss in Ferrari alla Comunione del figlio ad Arzano, i video sul tavolo dell’Antimafia

I carabinieri del Nucleo Operativo indagano sul “carosello” che ha visto protagonista Pasquale Cristiano, presunto boss degli Amato-Pagano ad Arzano, che in occasione della Comunione del figlio ha partecipato a un carosello di auto di lusso dal comune del Napoletano fino a Frattamaggiore. I video e le fotografie della “passeggiata” in una informativa alla Direzione Distrettuale Antimafia.
A cura di Nico Falco
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Chi era alla guida, quale è stato il tragitto fatto e, soprattutto, le ripercussioni di quella "passeggiata", che in ambienti di camorra assume un significato ben preciso. Tutti aspetti su cui stanno indagando i carabinieri del Nucleo Investigativo, che hanno inviato una informativa alla Direzione Distrettuale Antimafia. La vicenda è quella risalente a una settimana fa ma "esplosa" soltanto da un paio di giorni: Pasquale Cristiano, detto Picstick e ritenuto pezzo da novanta del clan Amato-Pagano, che scorrazza per Arzano alla guida di una Ferrari, preceduto da un altro pregiudicato in una Lamborghini. L'occasione è la Prima Comunione del figlio, Cristiano ha avuto la concessione di lasciare temporaneamente gli arresti domiciliari per partecipare alla cerimonia.

Quello che è successo è stato immortalato in video e fotografie, ripresi da un'Audi che faceva parte del corteo e prontamente caricati sui social. Si vede la Ferrari che passeggia tra le strade di Arzano per raggiungere Frattamaggiore, dove si è tenuta la cerimonia. Se il permesso per lasciare i domiciliari c'era, però, sono altri gli aspetti su cui i carabinieri stanno indagando. Innanzitutto, il percorso del "carosello": in casi del genere le autorizzazioni prevedono che il detenuto possa spostarsi, ma effettuando il tragitto più breve, mentre dai video pare che abbia attraversato il centro cittadino. Così come pare che, per non disturbare il carosello, delle persone abbiano bloccato il traffico nelle stradine laterali.

Personaggio ben conosciuto alle forze dell'ordine, Pasquale Cristiano. Ritenuto dagli inquirenti ai vertici del gruppo della 167 di Arzano, collegato agli Scissionisti di Scampia, è ai domiciliari dall'aprile 2020. Era stato accusato per il duplice omicidio Casone-Ferrante del 28 febbraio 2014, avvenuto all'interno di un centro estetico di Arzano, vicenda per la quale è stato però completamente assolto. Ha incassato invece una condanna a 8 anni per due episodi di racket, pena ridotta a 5 anni e ora al vaglio dei giudici della Cassazione.

Ruotolo e Mancuso: "Arzano sciolta 3 volte per camorra in 10 anni"

A denunciare la vicenda erano stati, con una nota congiunta, il senatore del Gruppo Misto Sandro Ruotolo e il presidente del Pd metropolitano di Napoli Paolo Mancuso. "Indagato dalla magistratura come boss del clan degli Amato – Pagano ad Arzano – avevano scritto –Pasquale Cristiano, citato tra l'altro nell'ultima ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere 31 persone a Melito, da un anno agli arresti domiciliari, in occasione della comunione del figlio, avrebbe usufruito di un permesso per partecipare alla celebrazione in chiesa. L'uomo, alla guida di una Ferrari in corteo con una Lamborghini guidata dal presunto capo zona di Frattamaggiore e accompagnato da altre auto di grossa cilindrata avrebbe scorrazzato rumorosamente per oltre mezz'ora per le strade della cittadina. Per agevolare il passaggio del corteo, i guardaspalle avrebbero bloccato gli incroci e fermato il normale traffico veicolare".

"Ricordiamo che il Comune è stato sciolto per infiltrazioni della camorra per ben 3 volte negli ultimi dieci anni – avevano aggiunto Mancuso e Ruotolo – in questo clima di effervescenza criminale, commistioni politico-camorristiche e segnali inquietanti come le scritte apparse sui muri della 167, il prossimo mese di ottobre si dovrebbe votare per il rinnovo del consiglio comunale oggi commissariato. C’è il rischio concreto di un pesante condizionamento malavitoso nelle nuove consultazioni e la probabile partecipazione alle elezioni di quei soggetti politici protagonisti nell'aver agevolato le infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione. Nell’eventualità sarà il caso di coinvolgere la commissione parlamentare antimafia nell’esame di legalità dei candidati".

Borrelli: "Chiesa neghi sacramenti alle famiglie di camorra"

Chiediamo alla Chiesa di negare i sacramenti ai boss di camorra ed ai loro familiari e sodali – ha commentato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli dato che i principi cattolici e lo spirito della cristianità non possono assolutamente sposarsi con il modo di vivere di chi ostenta lusso e ricchezze guadagnate sulla pelle delle persone, con il sangue, la violenza, la criminalità e la paura. La glorificazione e la celebrazione della criminalità vanno combattute da tutte le istituzioni, Chiesa inclusa, e non vanno certo incoraggiate o tollerate".

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