I soldi della camorra investiti in Emilia Romagna: confiscati due yacht a imprenditore vicino al clan

Dal sequestro alla confisca: sono passati definitivamente allo Stato due yacht da oltre dieci metri, formalmente di proprietà di una società campana che, secondo gli inquirenti, è intestata a un prestanome ma nelle disponibilità di Antimo Morlando, imprenditore ritenuto legato al clan Aversano di Sant'Antimo, in provincia di Napoli; il 65enne, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano, è stato condannato in via definitiva a sei anni di reclusione per concorso esterno in associazione di tipo camorristico e trasferimento fraudolento di valori, aggravato dal metodo mafioso.
Le due imbarcazioni hanno un valore complessivo superiore a 500mila euro euro e fanno parte del "tesoro" che negli anni scorsi era stato sequestrato ad esponenti della camorra con rilevanti interessi economici in Emilia Romagna, in particolare a Bologna e a Ravenna; sotto chiave erano finiti, in totale, beni per 100 milioni di euro.
Nel 2023 la Corte di Appello di Napoli ha firmato il provvedimento di confisca definitivo, all'esito di indagini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bologna della Guardia di Finanza, che ha determinato la progressiva acquisizione a patrimonio dello Stato dei 100 milioni precedentemente sequestrati, a cui si aggiungono, oggi, i due cabinati.
Morlando era stato arrestato dalla Guardia di Finanza nel 2017, nell'ambito della operazione "Omphalos", con le accuse di usura, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, intestazione fittizia di quote societarie, intestazione fittizia di beni e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, reati aggravati dal metodo mafioso per avere agevolato due clan, prima i Morelli e poi gli Aversano, attivi rispettivamente a Casandrino e a Sant'Antimo e Grumo Nevano. Nel 2020 all'imprenditore erano stati sequestrati beni per 36 milioni di euro, tra le province di Napoli, Caserta e Latina.