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I familiari dei trapiantati di cuore del Monaldi a De Luca: “Tutelare la vita dei pazienti è un diritto”

Lettera a De Luca dei familiari dei pazienti trapiantati all’Ospedale Monaldi: “Non abbiamo aggredito nessuno”. Il governatore aveva parlato venerdì di “anomalie e porcherie sui trapianti”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Tutelare la sicurezza e l’organizzazione del centro trapianti che deve garantire la vita nostra e dei nostri cari è un diritto". Scrive così il comitato dei genitori dei bambini trapiantati e trapiantati adulti dell'Ospedale Monaldi di Napoli in una lettera al governatore Vincenzo De Luca, che venerdì, nel corso della diretta web, aveva parlato di "anomalie e porcherie" sui trapianti all'Ospedale dei Colli. "All'Ospedale Monaldi – aveva detto De Luca – dovremo fare una operazione di trasparenza e di messa in ordine per il centro trapianti. Impegneremo la direzione del Monaldi a dare una organizzazione per i trapianti come avviene in tutta Italia. Non come al Monaldi dove sono avvenuti cedimenti sulla base di pressioni e aggressioni. Il tempo delle anomalie e delle porcherie è finito. Faremo una iniziativa giudiziaria, ci sono cose avvenute che non sono tollerabili e non saranno tollerate". Il presidente della Regione era intervenuto all'indomani di una manifestazione in ospedale dei familiari dei trapiantati, poi aveva anticipato la volontà di presentare una denuncia in Procura. In un video i familiari dei trapiantati e i trapiantati stessi hanno dichiarato che non hanno "mai aggredito nessuno".

La lettera dei familiari dei trapiantati

Accuse, però, respinte dai familiari dei trapiantati, che hanno inviato una lettera al governatore Vincenzo De Luca, agli assessori e ai consiglieri della Regione Campania, firmata dal portavoce del Comitato dei genitori dei bambini trapiantati e trapiantati adulti, Dafne Palmieri:

Siamo cittadini della Regione Campania – scrive Palmieri nella lettera – e scriviamo oggi a tutti voi per condividere importanti riflessioni in continuità alle dichiarazioni pubbliche del Presidente De Luca che riguardano “sedicenti mamme, intimidatori, aggressioni, gente che non ha nulla da fare". Non sappiamo se parlasse di noi, ma è piuttosto probabile perché giovedì eravamo effettivamente al Monaldi per parlare con la direzione strategica ed il Centro regionale trapianti, e perchè siamo un comitato. E il riferimento che il Presidente fa ai 7 anni di proteste ci fa pensare al primo appello, la prima richiesta di aiuto che gli abbiamo inviato…era il 2 novembre 2015 (i giorni in cui era tristemente cronaca la morte della piccola Irene).

Ma al di là dei termini offensivi con cui vengono apostrofate le persone di cui parla il Presidente (che siamo noi o altri disperati in cerca di salvezza) ciò che ci preoccupa sono le dichiarazioni in merito agli atti prodotti sui trapianti in questi anni che sarebbero il frutto di intimidazioni e cedimenti. Ci sconcerta per due motivi: il primo è che ogni atto programmatorio (incluse variazioni degli atti aziendali, autorizzazione ad operare del centro trapianti, inaugurazione di reparti, liquidazione di milioni di euro per centro trapianti) sono tutti atti firmati dal presidente stesso e/o deliberati dalla giunta regionale della Campania. Il secondo è che i direttori che si sono susseguiti (inclusi i commissari straordinari) sono stati nominati da lui (delibere di giunta e decreti del Presidente).

Dunque siamo certi che il nostro Presidente non sia tipo da farsi intimidire da quattro sedicenti mamme nullafacenti, (che non ha mai ricevuto nonostante le richieste di interlocuzione garbatamente inviate a mezzo email tante volte). Da altro punto di vista notiamo che gli ultimi 7 anni (quelli ai quali il Presidente si riferisce nelle Sue dichiarazioni) hanno visto continuità politica e tecnica (stesso Presidente, stesso direttore Direzione Generale per la Tutela della Salute e il coordinamento del Sistema Sanitario Regionale).

Siamo certi che questa continuità abbia garantito in ambito di programmazione sanitaria (e relativi investimenti) serietà, competenza, integrità, coerenza, congruità della spesa. Ed in effetti, con l’autorizzazione regionale del 2019, la Regione ha inaugurato un modello unico ed innovativo che ha garantito un maggiore ventaglio di offerta di cure e, parliamo dei trapianti, ottimi risultati (vite salvate!!!!) nonostante la pandemia. Dunque a cosa si riferisce il Presidente quando dice “Al Monaldi dobbiamo fare da subito quello che si fa in tutta Italia”?

Il comitato chiede, poi, l'attivazione del reparto unico dei trapianti:

Manca ora uno sforzo organizzativo ultimo per colmare le lacune della assenza di un tavolo tecnico regionale sul percorso cuore e della pubblicazione del PDTA regionale (che non sono stati mai definiti nonostante contenuti quelli dei singoli percorsi nella delibera regionale di autorizzazione) e far procedere i lavori di realizzazione del reparto unico trapianti per il quale la Regione ha stanziato oltre 3 milioni di euro nel 2017 (di cui parte liquidata).

"Da parte nostra mai intimidazioni o aggressioni"

Non possiamo essere certi che il Presidente si riferisse a noi, ma teniamo a dire che questo comitato, con un lavoro durissimo di studio, sacrifici e serietà ha operato negli ultimi sette anni in un’ottica di sussidiarietà. Utilizzando sempre e solo gli strumenti che la democrazia consente per la partecipazione alla vita pubblica e andando oltre la sofferenza quotidiana che i singoli componenti sono costretti a vivere ogni giorno, per il bene comune. Non abbiamo mai avuto pressioni da nessun primario, siamo sempre entrati in contatto con professionisti seri e competenti abituati a garantire il servizio pubblico (per attività ultraspecialistiche) anche in drammatiche situazioni di sottodimensionamento dell’organico e condizioni logistiche precarie.

Tutelare la sicurezza e l’organizzazione del centro che deve garantire la vita nostra e dei nostri cari è un diritto. Non ci sono mai state intimidazioni o aggressioni da parte nostra. Anzi andiamo fieri di dire che siamo stati capaci di trasformare la nostra disperazione in lucidità, partecipazione attiva e sempre costruttiva. Porgiamo distinti saluti a tutti voi

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