Guerriglia a Napoli contro il lockdown, perquisite le case di due ultras

Le case di due ultras partenopei – rispettivamente del calcio e del basket – sono state perquisite dalla Polizia di Stato questa mattina: gli agenti hanno sequestrato cellulari e indumenti dei due soggetti. L'operazione è scattata nell'ambito delle indagini sugli scontri, vera e propria guerriglia urbana, tra forze dell'ordine e manifestanti, che protestavano contro il coprifuoco imposto dal governatore campano Vincenzo De Luca e che si svolsero a Napoli nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso. I due ultras – G.L. e M.D.P. le loro iniziali – sono stati accompagnati in Questura per il fotosegnalamento: i poliziotti hanno individuato i due soggetti grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza poste nelle strade dove sono avvenuti gli scontri e grazie al monitoraggio dei social network.
Le perquisizioni ai danni dei due ultras rientrano come detto nelle indagini sugli scontri della Squadra Mobile, della Digos, della Polizia Postale e dei carabinieri del Ros, coordinati dal pool di magistrati guidato dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo – e composto dai sostituti procuratori Celeste Carrano, Luciano D'Angelo, Danilo De Simone e Antonello Ardituro – che già lo scorso 17 novembre portarono a nove perquisizioni: al momento, gli indagati sono in tutti undici, nei confronti dei quali si ipotizzano i reati di devastazione e saccheggio, aggravati dalla matrice camorristica e dalla finalità terroristica-eversiva. Il giorno dopo gli scontri, poi, la Digos arrestò due persone, accusate di violenza e resistenza a pubblico ufficiale: durante gli scontri, avvenuti principalmente sotto la sede della Regione Campania, rimasero feriti due agenti della Mobile e un carabiniere.