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Elezioni Regionali 2025

Giunta Campania, Fico tratta a oltranza coi partiti. Oggi alle 11 la prima seduta del Consiglio regionale

Tra scontri interni, questioni da manuale Cencelli e paletti (in piedi e abbattuti) si va verso la definizione della prima giunta Fico in Regione Campania.
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Fulvio Bonavitacola, Roberto Fico, Mario Casillo
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Oggi, alle ore 11, il nuovo Consiglio regionale della Campania si riunisce per la prima volta. E contestualmente ci si attendono anche i nomi della nuova giunta regionale campana guidata da Roberto Fico. Tutta la domenica è scivolata tra telefonate, whatsapp, riunioni mancate e incontri a quattr'occhi. Manca la fumata bianca: mezza giunta c'è, l'altra è in via di definizione.

Fino alle prime luci di oggi, lunedì 29 dicembre, continuerà la trattativa a oltranza: Fico avrà altre telefonate coi segretari dei partiti del campo largo per capire se si potrà presentare all'isola F13 del Centro direzionale con una lista completa e renderla nota mentre espone il suo programma all'Aula. Tecnicamente non è tenuto a farlo: ha altri 10 giorni di tempo dalla prima seduta del Consiglio per presentare la squadra.  Teoricamente potrebbe anche presentarne solo una parte. Ma non sarebbe un bel segnale.

Ci sono due livelli di trattative per la definizione della giunta. Il primo è quello fra il singolo partito e il presidente della Regione, il secondo è quello interno ai singoli partiti, ai loro equilibri interni. Quali erano i paletti di Fico? L'assessore non dev'essere un consigliere eletto, non dev'essere un candidato «trombato» alle ultime elezioni, preferibilmente dev'essere donna. Poi c'erano condizioni meno esplicite: non dev'essere un deluchiano di stretta osservanza per non stabilire un filo diretto fra vecchia e nuova amministrazione regionale.

Quest'ultimo paletto è saltato perché in squadra ci sarà – a meno di clamorose rotture dell’ultima ora – Fulvio Bonavitacola, l'uomo politico più vicino a Vincenzo De Luca. Avrà la delega alle Attività Produttive con tutta probabilità. Non entrerà in quota Pd e la cosa suscita più di un malumore: Bonavitacola è un iscritto al partito ma chi rappresenterà da assessore? È la dimostrazione lampante che De Luca è un partito nel partito, con buona pace del «no ai cacicchi» di Elly Schlein. Il Movimento Cinque Stelle pure non vede bene questo nome: a chi risponderà Bonavitacola? Al presidente Fico o all'uomo di Salerno, suo riferimento in quarant'anni di attività politica?

Il pacchetto Pd prevede un trittico: Enzo Cuomo, sindaco di Portici (dove si dovrà dimettere e la sua città andrà al voto nel 2026, sempre che il suo nome passi lo scoglio del Nazareno), la vicepresidenza con delega ai Trasporti sarà di Mario Casillo. Il nodo delle ultime ore è la figura femminile:  Roberta Santaniello, dirigente regionale irpina, accreditata nei giorni scorsi, non è più così scontata, ritenuta troppo vicina all'area deluchiana. Torna in lizza il nome di Anna Riccardi, presidente della fondazione Famiglia di Maria di San Giovanni a Teduccio.

Domenica era stata convocata alle ore 18 una riunione degli eletti Pd con Piero De Luca e Teresa Armato, segretario e presidente regionale del partito. Riunione annullata: «Nessuno scontro, c'erano alcuni impedimenti materiali alla partecipazione» spiegano alcuni neo-consiglieri. Sarà, ma la tensione è palpabile, pure perché c'è un'altra casella da decidere: la presidenza del Consiglio regionale. Spetta al Pd. Le ipotesi: Massimiliano Manfredi o Maurizio Petracca. Se uno fa il presidente l'altro farà il capogruppo Pd o presiederà la commissione Sanità. Però questa scelta modificherà anche il terzo nome in giunta dei Dem.

Scivolando in questioni da manuale Cencelli, oggi da eleggere c'è anche l'ufficio di Presidenza (vicepresidente, questore, segretario). Le caselle spettano ai primi partiti partiti per numero di voti, escluso quello che prende la presidenza. Quindi abbiamo M5S, A testa alta, Avanti-Psi.

E ora veniamo alla parte fumosa, al vero lavoro di tessitura delle ultime ore: con Bonavitacola in quota A testa Alta in giunta, la delega al Bilancio potrebbe non essere per l'uscente Ettore Cinque, ma potrebbe andare alla lista Fico Presidente (che vuole anche la presidenza della commissione Trasporti). Avs ha già indicato Fiorella Zabatta (ipotesi Agricoltura o Ambiente). A Noi di Centro di Clemente Mastella che ipotizzava di indicare il coordinatore regionale Pasquale Giuditta, Fico ha chiesto un nome femminile e potrebbe essere Maria Carmela Serluca, già vicesindaca di Benevento. I socialisti hanno sempre e solo indicato Enzo Maraio (ipotesi Turismo).

Casa Riformista, ovvero Renzi più pezzi che fanno riferimento al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha un alt su Tommaso Pellegrino (è stato candidato e non eletto). E sebbene Fico preferisca una donna, Angelica Saggese non convince parte dei renziani. In queste ore è Stanislao Lanzotti che sta giocando bene le sue carte. Una possibilità è anche quella di Gennaro Migliore, ex Rifondazione comunista passato ormai da anni con Renzi e Boschi.

In casa M5s Gilda Sportiello è indecisa se entrare in squadra e lasciare il Parlamento; c'è anche il coordinatore regionale Salvatore Micillo quale papabile assessore con Fico.

Forza Italia critica i ritardi: il coordinatore regionale Fulvio Martusciello sfruculea Fico, visto che l'opposizione attende la proposta ufficiale del presidente del Consiglio regionale: «Domani (oggi ndr.) alle 10 Edmondo Cirielli riunirà i capigruppo e deciderà l'atteggiamento da avere. Non possiamo dire nulla perché al momento nulla ci è stato proposto; è un po’ avvilente».

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