Funivia Faito, il fratello del sopravvissuto: “Grazie per le cure. Non possiamo tornare a casa, c’è la guerra”

"Ci siamo affidati pienamente nelle mani delle autorità giudiziarie italiane e siamo sicuri che i responsabili verranno individuati": così Mohammead Suliman, fratello maggiore di Thabet e Janan Suliman, i due ragazzi israelo-palestinesi coinvolti nella tragedia della funivia del Monte Faito del 17 aprile scorso, quando una cabina con a bordo cinque persone è precipitata nel vuoto; Thabet Suliman, unico sopravvissuto, è ancora ricoverato e ha già subìto cinque interventi chirurgici. Per la tragedia ci sono 26 indagati, a cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Altre contestazioni riguardano i presunti atti falsi relativi alle manutenzioni e ai certificati che hanno attestato il corretto funzionamento della struttura.
Il giovane sottoposto a 5 interventi chirurgici
Mohammed Suliman oggi era in tribunale a Torre Annunziata (Napoli) insieme all'avvocato della sua famiglia, Hilarry Sedu, per il conferimento dell'incarico al collegio peritale che si occuperà dell'incidente probatorio. L'uomo, ribadendo la fiducia nella giustizia italiana, ha voluto ringraziare il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, per le rassicurazioni e le cure a cui è stato sottoposto il fratello nell'immediato e per la riabilitazione nell'Ospedale del Mare. "Li ringrazio per lo sforzo che stanno facendo – ha detto – nel nostro Paese non possiamo tornare perché è in corso una guerra". In merito alle condizioni di salute del fratello, ha aggiunto: "Adesso sta meglio, hanno fatto un miracolo ma ancora non ricorda niente e ogni volta che gli chiediamo di dirci quello che è accaduto lui si innervosisce, sa che la sorella non c'è più e si sente responsabile per non averla protetta, anche se lì c'era ben poco da fare".
Conferito l'incarico ai periti per l'incidente probatorio
Il gip di Torre Annunziata Luisa Crasta ha conferito oggi l'incarico al collegio peritale (l'ingegnere strutturista Antonio Formisano, l'ingegnere meccanico Paolo Pennacchi e l'esperto di informatica forense Fabiano Querceto) che, nei prossimi giorni, effettuerà i rilievi per l'incidente probatorio. Presenti i pm della Procura di Torre Annunziata Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, titolari del fascicolo.
I sopralluoghi verranno effettuati in maniera contingentata per le condizioni di pericolosità che insistono sulla zona del disastro. Un primo incontro si terrà il 1 luglio, nel dipartimento di Ingegneria di via Renato Esposito, a cui saranno presenti tutte le parti in causa, tra cui i periti della Procura ((prof. Nicola Augenti e ing. Renato Esposito) e i consulenti di parte dei 26 indagati), tra cui Antonello De Luca, che si è occupato già della tragedia del Mottarone. Per il 7 luglio, invece, dovrebbero partire le operazioni sul luogo della tragedia; la consegna della relazione finale è prevista entro i 90 giorni successivi. Gli accertamenti informatici, infine, cominceranno il 4 luglio.