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Tabaccaio ruba Gratta e vinci da mezzo milione a Napoli

Gratta e vinci rubato, parla il figlio del tabaccaio: “Vivo un inferno, la mia famiglia non c’entra nulla”

Salvatore è il figlio del “tabaccaio” finito al centro di un mistero, ora al vaglio della magistratura: quello di un Gratta e Vinci dal valore di 500mila euro. Mentre la Procura prosegue le indagini, Salvatore si sfoga e protegge la sua famiglia. Da giorni sono assediati dai giornalisti e anche i suoi figli, spiega, vengono insultati su internet.
A cura di Gaia Martignetti
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Salvatore Scutellaro
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"Quanto vale la vita, la serenità di una persona, più o meno di 500mila euro?". Lo ripete in continuazione Salvatore, mentre prepara il caffè, "io solo questo faccio", spiega avvicinandosi alla moka. Il bar si trova accanto a quella che è diventata la tabaccheria più famosa nel mondo negli ultimi 5 giorni. Qui si sarebbe infatti consumato un "fatto curioso", di quelli che spingono giornali e tivù a raccontare ogni minimo dettaglio.

Una donna avrebbe acquistato un Gratta e Vinci molto fortunato, dal valore di 500mila euro. Incredula, riferiscono i carabinieri, sarebbe tornata nella ricevitoria per chiedere conferma. Le tracce della storia a questo punto si perdono, diventando un'indagine della magistratura. Perché, stando a quanto racconterebbe la denuncia della donna, un uomo che non risulterebbe essere il titolare della tabaccheria, avrebbe preso il biglietto, pronto per partire alla volta di Fuerteventura. All'aeroporto di Fiumicino è stato identificato dalle forze dell'ordine. Ora si trova in carcere; sostiene di non aver rubato nulla il Gratta e Vinci. Quell'uomo è ormai conosciuto come "il tabaccaio", anche se il suo nome è Gaetano Scutellaro. Salvatore è suo figlio e ci accoglie nel bar dove lavora, accanto alla ricevitoria al centro di Napoli, insieme a sua moglie e ai suoi figli. È stanco, psicologicamente provato racconta a Fanpage.it. Da giorni i giornalisti sono all'esterno dell'esercizio commerciale. Chiedono, domandano, "ma noi non c'entriamo niente", spiega Salvatore. Vorrebbe, insieme alla sua famiglia, riuscire a lavorare, recuperare la serenità perduta. Racconta che da giorni si chiede il perché di questo accanimento su una famiglia "che non c'entra niente".

"Quanto vale la vita, la serenità di una persona, più o meno di 500mila euro?", si chiede mentre pensa al momento in cui la sua vita è stata stravolta, per l'incredibile vicenda di un biglietto diventato ormai quasi leggenda, tra notizie e meme. Eppure per questi 500mila euro le loro giornate sono cambiate. Salvatore spiega che anche i suoi figli sono stati offesi, su internet.

"Visto e considerato che anche stamattina i giornali mettono in bocca parole che non ci appartengono, ci vogliono far dire cose che non sono veritiere, tra domande e interviste, non siamo in grado di dire quale sia la verità o il falso. Noi siamo estranei a questa cosa, la Procura sta facendo delle indagini che daranno sicuramente un riscontro. Comunque sia il fatto noi non entriamo in questa vicenda". Chiede che la sua famiglia sia lasciata in pace, ma lancia anche un appello alla Federazione dei Tabaccai, perché non siano lasciati soli, in un vortice mediatico che ha stravolto la loro quotidianità. "Vogliamo solo lavorare, non c'entriamo niente in questa vicenda".

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