72 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Fatture false, sequestrati 1,6 milioni di euro a Giuffredi, procuratore di calciatori di serie A

I finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno sequestrato beni per un milione e 600mila euro alla Marat Football Manager, società del procuratore Mario Giuffredi, che cura l’interesse di diversi calciatori del Napoli (estranei alle indagini). Per l’accusa c’è stata una evasione delle imposte tramite un giro di false fatturazioni con la complicità di società sportive dilettantistiche.
A cura di Nico Falco
72 CONDIVISIONI
Immagine

La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato di 1.600.000 euro alla Marat Football Manager nell'ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli per dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti che vede iscritte nel registro degli indagati sei persone, tra cui il rappresentante legale. La società è del procuratore Mario Giuffredi; volto molto noto ai tifosi del Napoli, spesso partecipa a trasmissioni sportive radiofoniche; cura gli interessi sportivi e l'immagine di calciatori professionisti di serie A, tra i quali i calciatori del Napoli Elseid Hysaj, Mario Rui, Giovanni Di Lorenzo, il difensore della Fiorentina Cristiano Biraghi, il centrocampista della Roma Jordan Veretout e l'attaccante della Salernitana (in prestito dal Napoli) Gennaro Tutino; gli atleti sono tutti estranei all'inchiesta.

Secondo le fiamme gialle (sezione Reati Economici del Comando Provinciale di Napoli), la società avrebbe utilizzato fatture false per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro, con un risparmio sull'imposta illecito di circa un milione e 600mila euro, ovvero la cifra per la quale il gip del Tribunale di Napoli ha disposto il sequestro; i soldi sono stati acquisiti dai conti correnti riconducibili alla società. L'indagine riguarda gli anni 2018 e 2019; in quel periodo, stando a quanto ricostruito dai finanzieri, la società avrebbe utilizzato un sistema di false fatturazioni con la complicità di associazioni sportive dilettantistiche facendo figurare dei pagamenti in realtà inesistenti.

Durante le indagini effettuate dai militari, i cui esiti sono stati condivisi dal gip che ha emesso il provvedimento, è emerso che le società sportive avevano emesso una serie di fatture per prestazioni, come attività di scouting, che apparentemente erano state fornite alla società indagata; i servizi, per importi anche rilevanti, erano stati pagati con bonifici bancari, per dare una parvenza di regolarità delle operazioni, ma secondo i finanzieri i soldi che finivano sui conti delle società venivano poi prelevati, quasi sempre in modo frazionato, e restituiti tramite una serie di complici al rappresentante legale della società utilizzatrice.

(articolo aggiornato il 17 marzo 2021 alle 10:59)

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views