Elezioni regionali, Ruotolo (Pd): “Piena fiducia in Fico, se Vincenzo De Luca si candida è fuori dal Pd”

Si avvicinano le elezioni regionali, una tornata importante che interesserà milioni di italiani tra settembre e novembre. Marche, Toscana, Puglia, Calabria, Campania, Veneto, dovranno eleggere i nuovi presidenti di regione. La Campania è sicuramente il test politico più importante. Dopo 10 anni di governo di Vincenzo De Luca, il centro sinistra punta su Roberto Fico del Movimento 5 Stelle. Dopo una lunga trattativa, il presidente uscente ha annunciato una sua lista a sostegno dell'ex presidente della Camera, anche se non lesina frecciatine e critiche praticamente quotidiane. Sandro Ruotolo, parlamentare europeo del Partito Democratico, è stato tra i principali sostenitori della candidatura di Roberto Fico in Campania. Intervistato da Fanpage.it ha fatto il punto sull'imminente campagna elettorale e sul rinnovamento che il centro sinistra dovrà dimostrare di aver messo in campo.
Si avvicinano le regionali, si comincia con le Marche, che test elettorale sarà per il Partito Democratico quello che si svolgerà nei prossimi due mesi?
E' una scadenza molto importante perché è l'ultimo appuntamento prima delle elezioni politiche. Abbiamo le Marche, ma poi la Campania che è la più importante, la Puglia, la Calabria, la Toscana, il Veneto, quindi è un test davvero molto importante. La novità è che per la prima volta, dovunque si presenterà alle amministrative il campo democratico, il campo largo, il fronte progressista, per capirci una coalizione che va dai moderati fino a Sinistra Italiana e Verdi ed il Movimento 5 Stelle. C'è tutto lo schieramento, che sta insieme sui programmi, per battere la destra, una destra che è estremamente pericolosa.
In Campania il candidato è Roberto Fico, è la persona giusta?
Assolutamente sì. Ho ritrovato delle foto del dicembre del 2023 in cui già peroravo la candidatura di Fico. Roberto Fico è una persona straordinaria, ama Napoli, è molto napoletano, ha un'esperienza ed un impegno per questa città e questa regione che risale ai Meet Up. Già allora io stavo a raccontare, come giornalista, quei tempi, ma già da allora c'è un rapporto di affetto personale ma soprattutto di stima con Roberto.
Si voterà in Campania alla fine di novembre, questo è il tempo della definizione dei programmi, quali sono i punti irrinunciabili per il Partito Democratico?
Intanto mi piace molto questa idea che ha tirato fuori il candidato presidente, cioè quella di confrontarsi anche con le associazioni della società civile del territorio. I punti sono quelli sui beni comuni e sulla sanità pubblica ad esempio. Le liste d'attesa sono lunghe, lunghissime, se ricordo bene sono stati spesi 400 milioni di euro dalla Regione Campania nel 2023 per il fenomeno della migrazione sanitaria, cioè cittadini campani che non riuscivano a curarsi più in Campania e quindi sono andati in altre regioni. Abbiamo quindi come priorità la sanità pubblica, e poi i trasporti, basti guardare alla Circumvesuviana, e quindi il trasporto regionale su rotaia. Questi sono i due punti, sanità e trasporti. Ma io sicuramente penso anche ai beni comuni, quindi all'acqua pubblica, all'ambiente, e quindi alla legge sul consumo di suolo. Certo in 10 anni non è che non è stato fatto nulla, non buttiamo tutto, ma sicuramente dobbiamo rinnovare.
A proposito degli ultimi 10 anni, dopo una lunga trattativa anche Vincenzo De Luca farà parte della coalizione, con una sua lista, che sosterrà Roberto Fico. In tanti vi siete battuti per il cambiamento nel Pd, qual è oggi il vostro ruolo?
Intanto vincere alle elezioni regionali. Abbiamo una candidata nella lista del Partito Democratico che è una donna straordinaria, Francesca Amirante, la capolista, che è simbolo del rinnovamento. Ma soprattutto un partito che si apre sul territorio, questa è la formula, poi quando ti apri sul territorio diventi il partito degli elettori, non più degli eletti, perché se ti occupi dei problemi del territorio interessi gli elettori, e quindi diventi un punto di riferimento degli elettori. E' un partito che chiude un'epoca e ne apre un'altra di governo unitario, cosa che prima non c'era. E' il "noi", il "noi" di Roberto Fico è quello che piace, ma è nella nostra storia.
E non è un plurale maiestatis
No in questo caso il "noi" significa insieme, con.
Uno dei temi a cui sei più legato è quello della trasparenza e delle mani pulite nelle istituzioni. Con Roberto Fico ci sarà un controllo sulle liste per le regionali in Campania ed anche nel prosieguo?
Abbiamo un candidato che è Roberto Fico, più garante da questo punto di vista credo che non ce n'è. Ho visto che ha dichiarato che per i candidati vuole i carichi pendenti, però io ho massima fiducia nelle scelte che farà Roberto Fico, se deve depennare, depennerà.
C'è un'ipotesi che sta facendo capolino nel dibattito pubblico in questi giorni, ovvero che Vincenzo De Luca possa candidarsi come consigliere regionale nella sua lista, a sostegno di Roberto Fico, cosa ne pensi?
Intanto hai visto in Puglia che cosa è successo, il presidente uscente Michele Emiliano si voleva candidare e poi alla fine non si è candidato. Con una ipotesi del genere vuol dire che: A) esce dal Partito Democratico, B) entra in conflitto con il figlio che è il segretario regionale del Partito Democratico. Io quello che vorrei dire è occupiamoci dei problemi delle persone, ascoltiamo quali sono le idee del candidato presidente, perché è lui, che insieme a noi, dovrà fare questa campagna elettorale. Non andiamo dietro a chi sta uscendo, in un modo o nell'altro, dall'agone politico.